Erbusco (Brescia), 20 gennaio 2019 - Non è ancora chiaro se chi ha ucciso Stefania Crotti lo abbia fatto dove il corpo è stato ritrovato semicarbonizzato. La cronaca delle ore del ritrovamento, fino al momento in cui è stata riconosciuta la sua identità, è serrata. Si comincia attorno alle 14.30 di venerdì lungo una strada sterrata che dalla collina di Erbusco porta in via Lovera e alla località Sala: una zona costellata di ville, palazzi, cantine e vigneti, dove fino a questi giorni non era mai accaduto nulla di grave. A rinvenire il corpo straziato della donna è stato un ciclista, che tra la ghiaia e l’erba lo ha scorto rannicchiato e supino: reso irriconoscibile dalle fiamme, che l’hanno completamente devastato. Da quel momento in poi i carabinieri hanno iniziato le loro indagini, che hanno avuto tempi rapidissimi e che hanno immediatamente portato ai primi risultati. Mentre i militari della stazione di Erbusco piantonavano la zona e la scientifica effettuava i rilievi sul terreno e sul corpo, poi portato agli Spedali Civili, i colleghi di Chiari e Brescia hanno iniziato a informarsi sulle persone scomparse negli ultimi giorni. L’ultima denuncia, presentata dal marito Stefano Del Bello, risaliva alle ore precedenti e dava conto della sparizione di Stefania. La donna, uscita alle 15.30 di mercoledì dall’azienda Pmg spa di Cenate Sotto dove era impiegata amministrativa, non ha più dato notizie di sé e la sua auto è stata ritrovata nel parcheggio della ditta. Il suo nome ha immediatamente iniziato a circolare e da subito gli investigatori hanno sospettato si trattasse di lei, anche perché la sua descrizione era compatibile con i resti ritrovati. A rappresentare la chiave di svolta sono stati gli anelli che aveva sulle mani, tra cui la fede con all’interno scritto Stefano 2002: il nome del marito e l’anno di nozze. Per tutta la notte e la mattina l’uomo si è messo a disposizione dei militari dell’Arma, che gli hanno mostrato i monili, da lui subito riconosciuti. Avrebbe anche riconosciuto un tatuaggio sul braccio della moglie, ancora parzialmente visibile. Stefania tra mercoledì e venerdì è stata cercata a lungo, purtroppo inutilmente, sia dai parenti sia dalla Protezione civile, che ha anche impiegato le proprie unità cinofile. Lei, però, era già morta. Con ogni probabilità è stata uccisa poco dopo essere stata presa da chi ha infierito su di lei e poi l’ha bruciata. L’arma del delitto è ancora da stabilire.