Brescia, la discarica "Castella" non si farà: sentenza del Tar riformata

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai Comuni sui quali il sito insiste. Evidenziati dubbi sugli effetti dannosi prodotti

Una manifestazione contro l’impianto bresciano

Una manifestazione contro l’impianto bresciano

Brescia, 4 agosto 2020 - Il tempo insolitamente lungo trascorso dall’udienza del 23 maggio aveva acceso più di una speranza tra i sostenitori del ricorso contro la discarica La Castella. La decisione arrivata ieri ha confermato le aspettative: il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del Comune di Rezzato e ha annullato il giudizio positivo di compatibilità ambientale, riformando la sentenza del Tar. Una vittoria per Rezzato, Comune in cui ha sede il sito, Brescia, Castenedolo e Borgosatollo, che avevano sostenuto il ricorso ad adiuvandum, nonché associazioni, consigli di quartiere di Brescia, Codisa e cittadini.

Si chiude così una partita che ha visto contrapposte le Istituzioni: dall’altra parte della barricata, infatti, c’era La Castella, partecipata al 100% dal Garda Uno, società costituita da Comuni gardesani, nonché la Provincia, che aveva giudicato positivamente la compatibilità ambientale dell’impianto di rifiuti non pericolosi per 905mila metri cubi. Nelle 17 pagine di sentenza, il giudice di appello ha condiviso tutti i dubbi in merito alla non sufficiente valutazione degli effetti dannosi e delle criticità di localizzazione della discarica, alla luce anche del precedente diniego di Regione per la discarica di putrescibili Castella 1.

Inoltre, ha ritenuto non adeguatamente approfondita l’opzione della ‘alternativa zero’, ossia la non realizzazione dell’impianto. La sentenza potrebbe far scuola nella parte in cui dice che, per esprimere un giudizio positivo di compatibilità ambientale, è necessario tener conto degli effetti della collocazione dell’impianto sul territorio e sulle sue prospettive di recupero e risanamento. La Provincia, quindi, dovrà ora riaprire l’istruttoria e riprendere il procedimento dall’inizio, esprimendosi sulla reale necessità di collocare una discarica in un territorio che i giudici definiscono "già gravemente pregiudicato a livello ambientale e sottoposto a fattori di rischio e di pressione fortemente impattanti".

Esultano il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, l’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli, l’assessore alla Bilancio Fabio Capra (tra i promotori storici del Parco delle Cave), la consigliera con delega alla discarica La Castella Angelamaria Paparazzo. "Questa sentenza conferma che la nostra Amministrazione – scrivono - ha imboccato la strada giusta, soprattutto con la cessazione dell’attività estrattiva e la realizzazione del Parco delle Cave. Un plauso va rivolto, inoltre, ai cittadini di Buffalora che finalmente vedono riconosciuta la loro ragione".