Mazzette per ricongiungimenti familiari: dipendente pubblico sospeso

L'indagine è partita dopo la segnalazione di un giovane avvocato

Carabinieri al lavoro

Carabinieri al lavoro

Brescia, 26 maggio 2018 - Su di lui, 35enne di origine brasiliana dipendente del Comune di Brescia e per qualche tempo applicato allo Sportello Immigrati, i riflettori della Procura si sono accesi dopo che il praticante di uno studio legale della città aveva denunciato di esser e stato avvicinato da uno degli impiegati dell’ufficio Immigrazione della Prefettura. «Se i suoi clienti mi pagano posso fare avere loro il nulla osta per il ricongiungimento familiare», gli avrebbe detto il dipendente pubblico. Gli inquirenti avevano cercato riscontri scoprendo che il comportamento del 35enne non sarebbe stato sconosciuto ai vertici della Prefettura che qualche tempo prima avrebbero scoperto le irregolarità spostando di ufficio l’addetto che, nel frattempo si era scusato per la sua condotta.

La Procura e i carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Brescia hanno quindi passato al setaccio l’attività del 35enne scoprendo tra l’aprile e il luglio dello scorso anno sarebbe arrivato a chiedere, ottenendoli, fino a mille euro in contanti (la cifre richieste si aggiravano solitamente tra i 300 e i 900 euro, ovviamente cash) agli stranieri che si presentavano al suo sportello per ottenere il nulla osta necessario per il ricongiungimento familiare. In alcuni casi si sarebbe fatto pagare tra i 50 e i 150 euro dagli stranieri per bolli e non meglio precisati tributi necessari per sbloccare la pratica. Poi emetteva un fasullo nulla osta col quale, illegalmente, i familiari del richiedente facevano ingresso in Italia.

Istigazione alla corruzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita, truffa e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i reati contestati al 35enne per cui la Procura di Brescia aveva chiesto il carcere. Il gip Alessandro D’Altilia ha respinto la richiesta disponendo la sospensione per 6 mesi. Ieri la notifica da parte dei carabinieri.