Didattica a distanza "Si sono dimenticati dei più piccoli"

“Bolle“ per dieci giorni in caso di positività ma per la scuola dell’infanzia è un’impresa impossibile

Positività a Covid nelle scuole dell’infanzia? Il Governo “dimentica“ di prevedere la didattica a distanza. In caso di positività, il decreto-legge numero 1 del 7 gennaio 2022 dispone la sospensione delle attività didattiche nelle “bolle“ per 10 giorni. Mentre per le scuole primarie, medie e superiori è esplicitamente previsto il ricorso alla Dad, questa opzione non è contemplata per l’infanzia. "Una dimenticanza – suggerisce Mario Maviglia, già dirigente dell’Ufficio scolastico di Brescia, autore di didattica e pedagogia, che ha dedicato a questo tema un articolo su una rivista specializzata – che appare in contraddizione con la nota diramata dal Miur a maggio 2020, in cui prevedeva i Lead, Legami educativi a distanza, sulla base delle indicazioni della Commissione nazionale per il sistema integrato 0-6, per rinforzare e riallacciare il filo delle relazioni tra personale educativo, bambini e famiglie". Vero è che impostare la didattica a distanza nelle scuole dell’infanzia è più complesso rispetto alle scuole di grado successivo, dove c’è un programma da svolgere con annesse valutazioni. L’alternativa, però, è abbandonare i più piccoli. "Proprio nella primavera del 2020 – sottolinea Maviglia – si erano sviluppate delle esperienze anche nelle scuole dell’infanzia, che si potrebbero recuperare". Al tempo, in pieno lockdown, la chiusura si era prolungata per mesi. Oggi si parla di chiusure di 10 giorni (5 per i vaccinati), ma l’alto numero di contagi sta portando a reiterare le quarantene di intere classi, che si trovano a perdere così molti giorni.

Federica Pacella