Desenzano, il tenente austriaco viene sconfitto anche dalla Tav: monumento da spostare

Toussaint De La Motte da oltre 160 anni riposa nella cappella a lui dedicat. Ma il cantiere dell’Alta velocità insidia il monumento votivo, che andrà altrove

L'ubicazione del monumento funebre di Toussaint De La Motte

L'ubicazione del monumento funebre di Toussaint De La Motte

Desenzano (Brescia)  - Dalle trincee militari a quelle per l’Alta velocità. Uno strano destino per il tenente austriaco Toussaint De la Motte, che da oltre 160 anni riposa nella cappelletta a lui dedicata in territorio di Desenzano. La targa sul monumento funebre, scritta in tedesco e in italiano, ricorda tutti i deceduti nella battaglia di San Martino e Solferino, pietra miliare del Risorgimento italiano, di cui De la Motte, tenente austriaco del reggimento ussari Imperatore N°1, fu il primo dei caduti. Il tenente perì infatti due giorni prima dello storico scontro del 24 giugno, durante un conflitto a fuoco, in località Chiodino, fra le avanguardie dei due eserciti nemici: i bersaglieri franco-piemontesi e lo squadrone di Ussari austro-ungarici.

Fu la madre del tenente, la contessa Isabella Almasy, a far erigere, qualche tempo dopo, la cappelletta nello stesso luogo in cui era stato sepolto il figlio, vicino all’ex stazione di Pozzolengo, oggi località San Martino, frazione di Desenzano. In questi anni, la cura e conservazione del monumento votivo è stata affidata alla Croce Nera austriaca, che si è occupata recentemente del restauro insieme ai Lions Lago di Desenzano.

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Nove mesi fa il Consiglio comunale di Desenzano aveva approvato lo spostamento del sepolcro vicino all’Ossario di Solferino, soluzione sostenuta anche dalla Società storica di Solferino e San Martino e dai Lions. D’altra parte, la Soprintendenza si era invece espressa favorevolmente allo spostamento vicino alle ex scuole di San Martino o in un terreno vicino alla posizione attuale: una proposta che non aveva entusiasmato realtà locali come Faro Tricolore, che giudicano irrispettoso lasciare il monumento vicino al treno.

In questo limbo di fatto le ruspe sono partite al cospetto della cappelletta, che resta ancora lì, in attesa che si trovi un accordo tra Cepav 2, che sta realizzato la nuova ferrovia e che ora è proprietaria del terreno, ministero dei Beni culturali, Comune di Desenzano, Soprintendenza, e le tante associazioni coinvolte.