Del Bono scrive al ministro: "Aiutateci a bonificare l’area ex Caffaro"

Il Comune non ha le risorse per ripulire oltre 600 ettari di terreni agricoli, la maggior parte dei quali appartengono a privati

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Un tavolo di lavoro per iniziare ad affrontare la questione dei giardini privati e terreni agricoli contaminati dai veleni della Caffaro. Lo ha chiesto il Comune di Brescia, con una lettera inviata dal sindaco Emilio Del Bono a Regione, ministero dell’Ambiente e commissario straordinario per le bonifiche Mario Nova. "Le aree private sono il prossimo passo – ha spiegato in Commissione ambiente l’assessora Miriam Cominelli, che ha la delega al Verde – visto che la bonifica del sito industriale è ormai instradata. Non possiamo pensare di risolvere il tema da soli, per questo è stata fatta questa sollecitazione".

Difficile che si possa pensare ad una bonifica come quella che sarà avviata in via Milano vista l’estensione (600 ettari i terreni agricoli) e le difficoltà normative (il pubblico non può bonificare le aree private), ma si potranno vagliare soluzioni alternative, come la bioremediation. Quanto al sito di via Milano, entro il 9 maggio arriveranno le offerte al bando da 70 milioni di euro avviato a febbraio. L’aumento dei prezzi di materie prime ed energia potrebbe incidere sui ribassi delle offerte, ma, per la natura dell’intervento, non dovrebbe bloccare le opere (come sta accadendo, invece, in edilizia). Inoltre il decreto per la revisione dei prezzi ha previsto che, in caso di incremento dei costi di materiali per l’esecuzione delle opere, la stazione appaltante può rivedere i prezzi stabiliti in sede di contratto. Restano, invece, sotto sequestro i cumuli di rifiuti non correttamente trattati e smaltiti da Csa, azienda terza di demolizione che opera in Caffaro. Su uno, quello proveniente dal decommissioning del reparto clorotalonil (350 metri cubi di macerie edili contaminati da Pcb, rilevato da Arpa Brescia ad agosto 2021), la ditta potrebbe procedere allo smaltimento, ma la domanda di dissequestro non è stata ancora accolta.

Federica Pacella