Battaglia legale sui cuccioli spariti: agricoltore alla sbarra per calunnia

Trovati a casa di un vicino, lo ha accusato di averli rubati: "Era davanti a casa mia il giorno del furto"

Lampo e Bella: questi i nomi dei cagnolini finiti al centro della storia (Archivio)

Lampo e Bella: questi i nomi dei cagnolini finiti al centro della storia (Archivio)

Brescia, 24 gennaio 2021 - Due cuccioli nati da poche settimane spariscono dal cortile di casa, i proprietari li cercano dappertutto, poi un paio di giorni dopo vanno a dare un’occhiata in un allevamento della zona sul quale secondo pettegolezzi di paese aleggia il sospetto di traffici loschi. E misteriosamente li ritrovano, chiusi in una gabbia. A loro dire pure in brutte condizioni igieniche. Lampo e Bella, i meticci color cioccolato, tornano alle coccole di famiglia, ma l’epilogo è tutt’altro che all’insegna del lieto fine. Piuttosto, è una battaglia giudiziaria a colpi di denunce. E’ la storia che arriva da Carpenedolo, e che tiene banco in Tribunale dove è in corso il processo a carico del proprietario dei cuccioli, un imprenditore agricolo, alle battute finali.

Il settantenne è imputato di calunnia nei confronti del titolare dell’allevamento, che si dice estraneo a ruberie e traffici di cani, non ci sta a passare da Crudelia Demon, e nel procedimento in questione è parte civile. "L’ho visto davanti alla mia cascina il giorno del furto – ha riferito l’imputato in aula – Sono certo fosse lui. I cuccioli erano nell’aia, nello spazio aperto con gli altri cani. All’improvviso, era ora di pranzo, con me c’era mia figlia, ho sentito un abbaiare furioso, tipico di quando si avvicinano sconosciuti alla proprietà. Mi sono affacciato per verificare e ho notato sulla stradina quell’uomo con in mano un bastone. L’ho visto in faccia. Era con una donna di spalle, che lo chiamava e gli diceva di andare. Sono sceso per controllare, loro non c’erano più e Lampo e Bella erano scomparsi. Erano molto piccoli, trasportabili in una borsa. Non si allontanavano mai".

Dopo avere sparso la voce ed essersi confrontato con amici, il pensionato ha deciso di recarsi all’allevamento, che stando ad alcuni non ha fama proprio cristallina: "Si dice nasconda qualcosa di losco, intrallazzi e furti di cani", ha riferito al giudice una teste, senza però dare riscontri precisi. Come Lampo e Bella siano arrivati laggiù è da dimostrare, ed è appunto oggetto del processo - un’altra teste ha riferito che l’allevamento funziona come punto di raccolta dei randagi - fatto sta che i cuccioli sono stati trovati davvero dove le voci indicavano. «Recuperati i cuccioli ho dato un’occhiata su Facebook – ha detto la figlia dell’agricoltore – E tra le foto del profilo dell’allevamento guarda caso ho scoperto quella dell’uomo avvistato davanti alla cascina il giorno del furto". Nel giallo si inseriscono pure due baristi cinesi, titolari di un locale a un paio di chilometri dalla cascina, che avrebbero visto due cagnolini beige trotterellare nei paraggi del bar in concomitanza con la sparizione. Per l’allevatore, la prova che nessuno ha rubato Lampo e Bella, ma che sono stati loro ad essersi allontanati e persi. Lampo e Bella però sono marroni, ribattono i proprietari, non beige. Si prosegue il 19 maggio.