Effetto Covid a Brescia, buco alla tassa di soggiorno

Palazzo Loggia stima un calo di introiti del 75% (250mila euro). Riscossione rimandata a dicembre

Turisti a Brescia, finora pochi

Turisti a Brescia, finora pochi

Brescia, 7 luglio 2020 -  L’epidemia di Covid riduce di un quarto la tassa di soggiorno. La stima del Comune, infatti, è che l’imposta versata dai visitatori tramite gli alberghi sarà di 200-250 mila euro, a fronte di oltre 1 milione del 2019. Fondi che entreranno in cassa a dicembre, visto che la Loggia ha posticipato a fine anno il versamento per gli albergatori dell’imposta pagata dai turisti. Il provvedimento è stato portato ieri in commissione bilancio, insieme ad altri due che stabiliscono le dilazioni per il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e per l’imposta comunale sulla pubblicità. L’esiguità dei trasferimenti nazionali (solo poco più di 600 mila euro i trasferimenti compensativi) non ha consentito alla Loggia di fare degli esoneri, tranne che per il Cosap, annullato dall’1 marzo al 31 ottobre per gli esercizi pubblici penalizzati dal lockdown.

Al netto degli esentati, occupazione di suolo pubblico ed imposta sulla pubblicità si potranno pagare in 4 rate il 16 settembre, 16 dicembre, 16 gennaio e 16 marzo. Per importi sulla pubblicità inferiori ai 1.500 euro è prevista un’unica soluzione a settembre. Quanto alla tassa di soggiorno, è spostato tutto al 16 dicembre. Critiche le opposizioni, che avrebbero voluto interventi più incisivi. Per Paola Vilardi (FI), "ritrovarsi tutte le imposte da pagare non è un vantaggio. Per la tassa di soggiorno, la scelta migliore sarebbe stata l’abolizione per il 2020". Concorda Massimo Tacconi (Lega Nord), secondo cui "sarebbe servito il coraggio di azzerare i tributi". "Il problema non è la dilazione – concorda Mattia Margaroli (gruppo misto) – queste persone non sanno cosa sarà del loro futuro". Per Gianpaolo Natali (Fdi), sarebbe stato meglio rimandare tutti i pagamenti al 2021.

Sulla tassa di soggiorno, l’assessore al bilancio Fabio Capra ha ricordato che toglierla non avrebbe comunque aiutato gli albergatori, visto che sono i turisti a versarla. "E se accettassimo il suggerimento di lasciarla agli albergatori sarebbe un illecito tributario", precisa. Sembra salvo, comunque, il bilancio 2020. Il 15 luglio Capra porterà in giunta la variazione di bilancio. Confermati gli equilibri, grazie a 26 milioni di entrate aggiuntive che compenseranno le minori entrate: le stime parlano di 11 milioni in meno di tributi, 10 milioni in meno dalle multe. "Abbiamo messo al riparo gli ambiti più esposti – conclude Capra – nessun servizio sarà tagliato, non rinunceremo agli investimenti e penseremo anche alle attività produttive".