Brescia, Covid a scuola: 500 mail al giorno

Un carico di lavoro fuori dal comune per i prèsidi alle prese con contagi e quarantene negli istituti

Covid, studenti a scuola con la mascherina chirurgica

Covid, studenti a scuola con la mascherina chirurgica

Brescia - Quasi cinquecento mail al giorno, oltre all’ordinario lavoro che dirigere un istituto scolastico comporta. Un numero che dà l’idea della dimensione dell’impegno che i dirigenti scolastici si stanno trovando ad affrontare dinanzi all’esplosione di contagi Covid nelle scuole. "Siamo arrivati ad avere 189 studenti positivi all’inizio di questa settimana per scendere ai 105 attuali. C’è stato, quindi, un miglioramento, ma siamo ancora lontani dal ritorno ad una quasi normalità – spiega Stefano Retali, dirigente scolastico dell’Istituto superiore Beretta di Gardone Val Trompia – Fare scuola in queste condizioni è veramente difficile perché quasi mai le classi sono al completo e in molti casi sono in gran parte o interamente a distanza".

Retali evidenzia che c’è stata molta collaborazione anche da parte degli studenti e delle famiglie, oltre che del personale, "ma continuiamo a chiedere maggiore chiarezza nelle comunicazioni perché le mail che trattiamo ogni giorno sono circa 500". Temi che sono stati affrontati ieri in un incontro tra Ufficio scolastico provinciale e rappresentanti di ogni ciclo scolastico, durante il quale sono state sviscerate le problematiche più diffuse, dalla gestione delle segnalazioni tramite il portale regionale alla chiarezza delle informazioni pratiche su come contare i giorni di isolamento fiduciario, tempistiche sui tamponi, differenze tra vaccinati e non vaccinati. "Abbiamo aggiornato il tavolo a domani (oggi per chi legge, ndr ) – spiega il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Bonelli – perché da Roma potrebbero arrivare indicazioni che potrebbero modificare le cose, in termini di procedure. Faremo questo ulteriore passaggio, prima di dare indicazioni alle scuole, nella giornata di mercoledì".

L’ultimo aggiornamento su quarantene e isolamenti nelle scuole era di 7mila studenti bresciani coinvolti, con una crescita soprattutto tra infanzia e primaria, che significano altrettante pratiche di inizio e fine quarantena o isolamento fiduciario che scuole e Ats devono processare. E, ovviamente, significano anche tamponi da fare, come testimoniato ancora dalle lunghe code nelle farmacie e gli altrettanti lunghi tempi di attesa delle prenotazioni, che arrivano a 7-10 giorni. Ieri nel solo territorio di competenza di Ats Brescia (esclusa la Val Camonica) sono stati eseguiti oltre 32 mila tamponi tra molecolari e antigenici. Numeri che, inevitabilmente, intasano il sistema, col rischio che anche chi è guarito non possa tornare a scuola solo perché non riesce a fare il tampone in tempo.