Covid, aumentano i casi nei bimbi: anche neonati fra i ricoverati

Agli Spedali Civili di Brescia si ampliano i posti della Clinica pediatrica: "Hanno patologie concomitanti"

Un neonato in un'incubatrice

Un neonato in un'incubatrice

Brescia -  Ci sono anche lattanti, tra i bambini ricoverati per Covid agli Spedali Civili di Brescia, dove da due settimane si registra un graduale aumento di ospedalizzazioni in età pediatrica. Una situazione che ha costretto ad un graduale ampliamento dei posti Covid della Clinica pediatrica dell’Ospedale dei Bambini al Civile diretta da Raffaele Badolato: attualmente sono 14, tutti occupati.

"Si tratta per lo più di bambini piccoli – spiega Badolato – non vaccinati perché sotto i 5 anni la vaccinazione non è disponibile e nella fascia tra i 5 e gli 11 anni è accessibile da poco tempo. Hanno patologie concomitanti, alcune anche molto impegnative dal punto di vista medico, come infezioni ossee, gastroenteriti. In alcuni casi è difficile capire dove inizia Covid e dove l’altra patologia. Di fatto il bambino sperimenta due infezioni contemporaneamente". L’incremento di ospedalizzazione si è registrato soprattutto negli ultimi quindici giorni, in concomitanza con il vertiginoso aumento di contagi nella popolazione.

«Rispetto alla prima ondata – spiega Badolato – i numeri dei ricoveri sono di poco superiori, con la differenza, però, che a marzo 2020 venivano ricoverati tutti i bambini positivi perché non c’era la disponibilità di tamponi. Ora la situazione si è capovolta, la maggior parte di chi è positivo resta a casa, mentre qui abbiamo i casi più gravi, quindi di fatto l’incidenza dell’infezione oggi è maggiore". Sbagliato pensare che Covid non sia pericoloso per i più piccoli. «A 2-3 settiman e dall’infezione può comparire la sindrome multi-infiammatoria sistemica (Mis-c), con febbre e problemi cardiaci – evidenzia Badolato – noi abbiamo 1-2 casi al mese. Ci aspettiamo un incremento di Mis-c come effetto dell’aumento dei contagi". Meno solidi i dati sul long-Covid in età pediatrica, ancora oggetto di studio. In ogni caso, la protezione migliore sarebbe la vaccinazione, dei minori dove è possibile, e dei famigliari in caso di bimbi sotto i 5 anni.

«In Lombardia il 20% della fascia sopra i 5 anni ha ricevuto la prima dose, per cui dovremmo vedere i primi effetti nelle prossime settimane. Più riusciamo ad aumentare la copertura vaccinale, più rapidamente usciremo da questa situazione, che non voglio dire sia emergenziale, ma che è di grosso impegno per le strutture ospedaliere". D’altra parte, l’aumento di ricoveri per Covid sta tenendo lontani dagli ospedali le famiglie. "Lo vediamo dal Pronto soccorso pediatrico, dove ci sono meno accessi – spiega Badolato - c’è una situazione di preoccupazione, per cui si tende ad evitare l’accesso agli ospedali per timore di essere contagiati".