Coronavirus, a Brescia ambulanze in soccorso di Milano

I mezzi bresciani potrebbero andare a prelevare i pazienti in codice verde. Da inizio mese oltre 3.000 contagi

Tamponi a Brescia

Tamponi a Brescia

Brescia, 8 novembre 2020 - Potrebbero essere chiamati per andare in “colonna mobile a Milano”, i mezzi di soccorso base bresciani, che sono stati preallertati di una possibile chiamata da parte di Soreu per andare a recuperare pazienti in codice verde da trasferire negli ospedali bresciani. Areu potrebbe così utilizzare i mezzi delle province più ‘tranquille’ per tenere a Milano i propri mezzi operativi.

"Spero che ci sia un minimo di programmazione – la reazione di Umberta Salvadego, presidente Croce Bianca – e che queste chiamate arrivino di giorno, quando possiamo attivare i dipendenti, e non in orario notturno, quando ci sono i volontari che poi devono andare a lavorare". Nonostante sia annoverata tra le province ‘tranquille’, a Brescia crescono i contagi: +710 ieri (+382 a Bergamo). Da inizio novembre, i nuovi positivi sono 3.382 con 11 morti (tra cui un 57enne) nella sola Ats Brescia, contro i 16 di tutto ottobre. In città, le persone in isolamento obbligatorio sono passate da 870 del 4 novembre a 938 del 5. Eppure non si placano le proteste per le misure restrittive: oggi in piazza Vittoria è prevista una ‘passeggiata’ lanciata tramite social.

"Il tema della comunicazione è cruciale – spiega Donatella Albini, consigliera comunale con delega alla Sanità –, i dati sciorinati quotidianamente non bastano se non si sa, Comune per Comune, quanti sono i positivi rispetto ai tamponi, i sintomatici, i ricoverati. Noi chiediamo alla gente di fidarsi di ciò che diciamo, ma senza dati precisi, il clima sociale diventa ingestibile". Sulla mancata conoscenza dei dati provinciali relativi ai 21 parametri usati per decretare il lockdown in Lombardia si sono ribellati anche i sindaci. "Questi parametri esistono da aprile – sottolinea Albini – misurano la capacità di diagnosi, di tracciamento, la stabilità di trasmissione e la tenuta dei servizi. La Lombardia è in sofferenza rispetto ai servizi territoriali e ospedalieri, per questo è diventata tutta rossa".

Nello stress sanitario rientrano le terapie intensive, ma anche le medicine e la riduzione delle attività ordinarie (-80% al Civile). "Non possiamo sottrarre solidarietà alla Lombardia occidentale, ma invito il governatore Fontana a chiedere soccorso alle vicine regioni gialle come Veneto ed Emilia Romagna, perché anche per noi il passo nel baratro è vicino". Quanto alle proteste dei commercianti, "capisco la preoccupazione di chi ha subito la chiusura – spiega Albini – ma faccio un appello accorato: non possiamo mettere l’economia contro la salute, perché le due cose devono viaggiare insieme".