Coronavirus, a Brescia +344 positivi in 24 ore. Ospedali al limite

Saranno estesi i tamponi al personale delle Rsa mentre medici di famiglia e pediatri sono già monitorati

Militari pattugliano il centro di Brescia

Militari pattugliano il centro di Brescia

Brescia, 27 marzo 2020 - Continuano a crescere le positività a Covid19, seppur a ritmi non esponenziali. A Brescia si sfiorano i 7mila positivi, esattamente 6.931 a ieri sera, +344 in ventiquattro ore, con 1.064 morti dall’inizio dell’emergenza. Sono invece 2.438 i dimessi. L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato che la crescita bresciana è in linea con i giorni precedenti, ma resta il fatto che non si vedono i rallentamenti auspicati. Al limite ormai gli Spedali Civili, ma soffre anche la Poliambulanza, che ieri ha attivato altri 14 posti di terapia intensiva. "Non c’è più la possibilità fisica di aumentare i posti letto", sottolinea il direttore dipartimento di emergenza Paolo Terragnoli.

L’attenzione si sposterà sempre più al territorio. Saranno estesi i tamponi al personale delle Rsa con 37,5 di febbre. Sono monitorati dal 29 febbraio, invece, medici di medicina generale, pediatri e guardie mediche. "Abbiamo un telefono e una mail dedicati – spiega il dg di Ats Brescia Claudio Sileo – a cui possono rivolgersi sia se sono stati in contatto con un caso positivo, sia se hanno sintomi non gravi". A oggi, si sono rivolti ad Ats 148 medici, il 17%; di questi, 60 sono risultati positivi. "Il 91% dei medici sta lavorando,gli assenti sono stati sostituiti". 

E intanto è partito un nuovo servizoo da parte di polizia di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza che, su richiesta dell’Ats di Brescia, da ieri consegnano contenitori di ossigeno in città e provincia a quei pazienti che ne necessitano al loro domicilio per curare il Covid-19. Da diversi giorni il territorio di Brescia è stato investito da un’emergenza di forniture di ossigeno per i cittadini più bisognosi, anche a seguito della richiesta cresciuta in modo esponenziale. "L’ossigeno liquido – spiegano dalla Questura di Brescia – non è disponibile in farmacia ma arriva direttamente dai produttori al domicilio dei pazienti, su prescrizione del medico e per il tramite delle farmacie del territorio che allertano i produttori stessi. Le consegne hanno subito rallentamenti a causa dei problemi che riscontrano anche i produttori con i corrieri". Da qui la scelta di Ats di tentare di risolvere il nodo delle consegne, per mantenerle entro le 12 ore dalla prescrizione, coordinandosi per la consegna con le Forze dell’Ordine.