Cormorani, appello dei pescatori per gli abbattimenti nel Bresciano

Quello che molti definiscono il "corvo dei laghi", ovvero un uccello acquatico voracissimo in grado di mangiare anche mezzo chilo di pesce al giorno

Un cormorano

Un cormorano

Brescia, 16 gennaio 2019 - Laghi e fiumi bresciani: è emergenza cormorani. Quello che molti definiscono il «corvo dei laghi», ovvero un uccello acquatico voracissimo in grado di mangiare anche mezzo chilo di pesce al giorno, sta proliferando, anche se la Regione Lombardia e l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, hanno autorizzato il contenimento mirato a ridurre del 10% il numero di esemplari presenti nel territorio lombardo. Il compito di effettuare l’operazione spetta alle Polizie Provinciali. Le campagne di contenimento nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Varese sono aperte dal 17 novembre sino al 15 marzo. I termini temporali indicati coincidono con i periodi di massima presenza del volatile sui corsi e sugli specchi d’acqua della regione. In totale si tratterebbe dell’abbattimento di 923 cormorani, il 10 per cento degli individui conteggiati nel «censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti in lombardia - International Waterbird Census» nel mese di gennaio 2018.

Nel BResciano è consentito l’abbattimento di circa 200 uccelli su un totale di oltre 2.000. Uccelli questi, che ogni giorno mangiano un totale di una tonnellata di pesce. «Il provvedimento - ha spiegato Fabio Rolfi quando ha autorizzato il controllo selettivo dell’animale - ha lo scopo di tutelare le popolazioni ittiche di pregio naturalistico e di maggiore interesse per la pesca. Si tratta di una deroga condivisa con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e molto attesa dai pescatori lombardi».

I pescatori bresciani, che hanno accolto con favore il provvedimento della Giunta Regionale, però, nei giorni scorsi hanno manifestato le loro perplessità tramite una lettera inviata alla Polizia Provinciale di Brescia da parte dell’ U.P.B.S. Unione Pescatori Bresciani. «Il contenimento dovrebbe essere iniziato ormai da qualche mese – spiega il portavoce dell’Unione Pescatori Bresciani Germano Bana – eppure la sensazione è che gli esemplari non siano diminuiti e siano ancora davvero troppi. Il dato emerge da segnalazioni che ci arrivano da tutta la provincia e da molti dei nostri tremila associati. Per questo motivo abbiamo chiesto lumi alla Polizia Provinciale. Vorremmo sapere a che punto siamo con la campagna poiché marzo è vicino». Le aree più colpite sono il lago d’Iseo e il Fiume Oglio, sia nell’area a nord sia in quella a sud.