Cologne, chiuso nel bagagliaio e bruciato: a Brescia indaga l’antimafia

L’incendio di un suv lungo una strada isolata, poi la scoperta. Introvabile il cittadino kosovaro proprietario dell'auto, potrebbe essere la vittima

A scoprire il cadavere nel bagagliaio sono stati i vigili del fuoco

A scoprire il cadavere nel bagagliaio sono stati i vigili del fuoco

Gli agenti di polizia locale perlustrano i campi di granoturco e le vigne per stanare i furbetti che abbandonano rifiuti e all’improvviso scorgono una nube di fumo nero levarsi dai filari. Un incendio. È un’auto che, sperduta nella campagna di Cologne, al confine con Palazzolo ed Erbusco, nel cuore della Franciacorta, sta bruciando.

La polizia chiama i vigili del fuoco, e i pompieri quando spengono le fiamme scoprono l’orrore: nel bagagliaio di quella carcassa, una Range Rover ormai distrutta, c’è un uomo in posizione fetale, carbonizzato. Irriconoscibile. Un brutale omicidio, su cui ora indaga la procura. Della vicenda è stata informata anche l’Antimafia, perché le modalità del delitto fanno sospettare possa esserci lo zampino della criminalità organizzata. Solo ipotesi per ora, nessuna conferma. E nessuna pista esclusa.

I fatti. L’allarme è scattato ieri poco dopo le 13, quando appunto è stato avvistato il mezzo in fiamme nella zona di via Albarello, terra in cui serpeggiano sentieri crivellati da buche profonde, popolata solo da poche cascine e allevamenti. Da queste parti si è registrato un anomalo viavai di biciclette, auto, moto: “turisti dell’orrore“ in gita dalle località vicine per curiosare.

Il suv bruciato, che qualcuno si è preso la briga di condurre fin quaggiù e ha posteggiato tra un filare e l’altro, in un luogo di accesso non certo immediato, è risultato di proprietà di un 34enne slavo di casa a Rovato, centro a poca distanza. Chi sia invece la vittima invece è ancora un mistero, anche se inquirenti e investigatori ipotizzano si tratti di colui che effettivamente aveva in uso l’auto, un cittadino kosovaro che pare non si trovi.

Per sapere però se l’intuizione corrisponda a verità servirà la prova della comparazione genetica, che sarà disposta nelle prossime ore, così come si rivelerà determinante l’autopsia per identificare come sia morto l’uomo rinchiuso nel baule del suv, e quando. Inizialmente era rimbalzata la voce che il malcapitato fosse stato trovato con mani e piedi legati, ma la notizia è stata smentita.

Per tutto il pomeriggio l’area cinturata dalle forze dell’ordine con le fettucce rosse ha visto l’andirivieni di polizia locale, carabinieri - con i colleghi della Scientifica - pompieri, sul posto con il pm Claudia Passalacqua. Le indagini si sviluppano in ogni direzione, non tralasciano alcuna pista. Un’esecuzione? una vendetta per uno sgarro? Chi indaga scava nei contatti dell’intestatario del Range Rover bruciato, cerca immagini - forse la zona è stata sorvolata da droni - e vaglia segnalazioni. Tra cui quella di chi ha riferito di aver visto alcune persone allontanarsi dall’auto in fiamme.