Nello zainetto chili di coca purissima. Quando il narcos ha solo 14 anni

Brescia, nascondeva 15 panetti. Al socio: "Tanto io rischio di meno"

La Guardia di finanza bresciana

La Guardia di finanza bresciana

Brescia, 22 dicembre 2017 - Narcotrafficante a quattordici anni. Consapevole, già esperto, a libro paga di un amico più grande. Magazziniere della cocaina, con quindici chili di stupefacenti da conservare in prima persona, perché «se ci beccano ci sono meno conseguenze penali». È il risvolto sconcertante di un’operazione della Guardia di Finanza di Brescia che ha arrestato per traffico di droga due ragazzi albanesi che vivono in città, uno di 23 anni e uno appunto di 14, entrambi incensurati.

Durante il blitz è stata sequestrata una partita di 15 chili di coca pura, di cui era custode proprio il minorenne, tanto che in parte la teneva con sé nello zainetto di scuola. Impegnati nei controlli anti-abusivismo commerciale in vista delle festività natalizie, i finanzieri nei giorni scorsi avevano notato la strana coppia aggirarsi con frequenza sospetta tra un garage nel quartiere Fiumicello e la stazione. Un’auto guidata dal 23enne entrava e usciva di continuo da quel box - un locale affittato - che non si trovava nei paraggi della sua abitazione ma sotto casa del ragazzino. Vedendo quei due sempre insieme, indaffarati con buste che parevano della spesa, una pattuglia delle Fiamme gialle in borghese ha fermato la macchina. Nei sacchetti a bordo non c’era affatto merce «tarocca» ma, sorpresa, droga di elevata qualità che smerciata al dettaglio avrebbe fruttato quattro milioni e mezzo di euro. Sei chili li teneva lo studente ai suoi piedi, dal lato passeggero. Altri tre chili erano nello zaino di scuola, con libri, matite e bilancini di precisione, mentre il resto era nascosto nel garage-magazzino.

La cascata di polvere bianca in base ai primi accertamenti era destinata ad approvvigionare soprattutto la stazione di Brescia e i dintorni. Nato in Italia da genitori albanesi che lavorano regolarmente e non hanno problemi con la giustizia, l’insospettabile magazziniere frequenta la prima liceo in una scuola di Brescia. Per sua stessa ammissione era consapevole del ruolo che svolgeva, accettato in virtù di un compenso economico e del fatto che da minorenne in caso di arresto avrebbe beneficiato della mediazione e di altri istituti giuridici volti al recupero fuori dal carcere. Al momento è al Beccaria di Milano, mentre l’amico, un disoccupato, a Canton Mombello, a Brescia. Sul caso sono aperte due inchieste parallele, una in Procura ordinaria e una in Procura dei minori. Il sospetto è che i due facciano parte di un’organizzazione.