Cinque per mille, patrimonio per pochi

I contribuenti lombardi hanno donato 190 milioni a 12.745 associazioni, ma solo a 99 andranno più di 100mila euro

di Federica Pacella

Un tesoretto di quasi 190 milioni di euro per 12.745 realtà lombarde tra associazioni di volontariato, asd, enti di ricerca scientifica e sanitaria, comuni, gestori di aree protette e beni culturali e paesaggistici. A tanto ammonta il valore del 5x1000 in Lombardia, secondo l’elenco dei beneficiari 2020 pubblicato dall’Agenzia delle entrate (l’ultimo disponibile). Una media di quasi 15mila euro a testa, ma mai come in questo caso vale il principio della media del pollo di Trilussa: a chi tanto, a chi poco o niente. Sopra i 100mila euro, infatti, ci sono solo 99 realtà (che hanno sede in Lombardia, ma possono essere operative a livello nazionale o internazionale): insieme, raccolgono quasi 138milioni di euro. Per contro, quasi 11.500 realtà hanno ricevuto meno di 10mila euro: tra queste, molte, pur avendo provato ad intercettare il canale del 5x1000, non ha ricevuto neanche una preferenza, per cui non potrà mettere nulla in cassa.

Le risorse, infatti, vengono attribuite sulla base delle indicazioni dei contribuenti che, in sede di dichiarazione dei redditi, possono scegliere di destinare una parte (il 5 per 1000, appunto), ad una realtà che vogliono sostenere. A beneficiare maggiormente sono soprattutto le realtà che hanno una dimensione nazionale o internazionale, note per il valore dell’impegno nella cooperazione internazionale o nella ricerca medica e scientifica. Al primo posto, per il 2020, tra le realtà con sede in Lombardia, spicca la Fondazione Airc, che ha ricevuto più di un milione e mezzo di preferenze da contribuenti di tutta Italia, per un totale di importo erogabile pari a oltre 68,5 milioni di euro. Seguono Emergency e Istituto europeo di oncologia.

Realtà con una dimensione più locale hanno, invece, un bacino potenziale di donatori più limitato e questo spiega il forte divario tra i pochi che percepiscono buona parte del 5 per mille ed i tantissimi che ottengono cifre più contenute (ma che spesso salvano i bilanci delle associazioni). Tra le province, Milano ha in valore assoluto più beneficiari, oltre 3.500, per un importo complessivo di quasi 152 milioni di euro. In proporzione alla popolazione, però, spicca il caso di Brescia, dove ci sono ben 1.717 (la metà rispetto al capoluogo lombardo), per un valore complessivo di 6 milioni di euro di 5 per mille destinato, cifra costante rispetto agli anni pre-Covid. A seguire, la provincia di Como 5,6 milioni di euro ripartite tra un numero decisamente e più basso di beneficiari, “solo“ 791: la minore frammentazione rispetto a quella rilevata nel Bresciano, consentirà di avere importi medi doppi di quelli dei beneficiari della Leonessa.

Cinque per mille milionario anche per Bergamo (5,3 milioni) che condivide con Brescia l’ampio numero di realtà destinatarie, ben 1.490. Andrà meglio agli 819 beneficiari di Monza, che riceveranno circa 5,2 milioni di euro. Nella provincia di Varese, il 5 per 1000 del 2020 porterà in dote, invece, quasi 4,1 milioni per 1191 realtà, mentre nel Pavese si parla di quasi 3,4 milioni di euro per 759 associazioni. I beneficiari di Mantova porteranno a casa 2milioni di euro, mentre si “fermano“ sotto i 2 milioni Cremona e Lecco (rispettivamente 1,6 milioni e 1,9). Lodi e Sondrio, infine, risultano le province con l’importo minore di 5x 1000 (886mila euro la prima, 810mila la seconda), ma qui si registra anche il minor numero di beneficiari, circa 330.