Chiari, alunno violento manda compagno in ospedale: protesta dei genitori

Dopo le botte a scuola, le famiglie hanno deciso di "scioperare" lasciando i figli a casa

Un'immagine simbolica di violenza a scuola

Un'immagine simbolica di violenza a scuola

Chiari (Brescia), 10 novembre 2018 - I genitori della Terza A elementare del plesso scolastico Turla di via Roccafranca a Chiari, da lunedì e fino a quando non sarà fornito un insegnante di sostegno a un ragazzino problematico, sono pronti a non mandare a scuola i loro figli. «Nella classe dei nostri bimbi – spiegano le mamme – c’è un ragazzino di qualche anno più grande, che anche ieri ha fatto finire un compagno al pronto soccorso dopo averlo preso a calci, pugni e spinto dalle scale. Ne siamo state testimoni perché quando tutto è accaduto stavamo parlando di questo problema con la dirigente scolastica. E si è trattato dell’ennesimo pestaggio. Non vogliamo sia allontanato, ma aiutato tramite la presenza costante di un insegnante che si occupi solo di lui».

Le mamme, ieri, dopo avere assistito a una scena che hanno definito da «girone dantesco» hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri di Chiari, informandoli sui fatti. «In classe c’era il caos e i bambini piangevano e urlavano. Ogni giorno almeno uno dei nostri figli le prende di santa ragione e anche gli insegnanti a volte vengono coinvolti. Abbiamo bisogno di aiuto da parte della scuola, della dirigenza, del Comune e delle forze dell’ordine, non solo per i nostri figli ma anche per fare stare meglio quel ragazzino, che ha evidentemente dei problemi seri». I racconti si susseguono. Lui è più grande e alto, rispetto ai nostri figli- dicono le mamme- massiccio e pieno di energia. A volte li prende per il collo, altre li strattona, prende a pugni o sberle. Loro sono piccoli e si fanno male e spaventano e spesso riportano contusioni e ferite. Pensiamo sia il modo che usa per esprimere un malessere che porta dentro. Ma serve che si trovi un modo perché lui stia meglio e perché i suoi compagni, sia della Terza A, sia del resto della scuola, non corrano rischi inutili. L’unica soluzione che crediamo possibile è che sia seguito in modo continuativo e mai lasciato solo. Per il resto lo consideriamo un membro della classe e per questo vogliamo trovare una soluzione».