Castrezzato zona rossa, il sindaco: "Provvedimento su dati vecchi"

Scuole e parchi chiusi dall'1 febbraio con ordinanza del primo cittadino. La rabbia dei commercianti: "Fulmine a ciel sereno, bastavano le misure restrittive già adottate in città"

Castrezzato deserta con la zona rossa

Castrezzato deserta con la zona rossa

Castrezzato (Brescia), 17 febbraio 2021 - Per qualcuno è stata una doccia fredda, qualcun'altro afferma invece che se lo aspettava. Fa comunque discutere l'istituzione della zona rossa a Castrezzato, uno dei quattro Comuni lombardi che da mercoledì 17 alle 18 diventeranno off-limits fino al 24 febbraio. "Il Presidente della Regione – sentito il ministro della Salute – ha stabilito con una ordinanza che nei comuni di Viggiù (VA), Mede (PV), Castrezzato (BS) e Bollate (MI), verranno applicate le disposizioni previste nella cosiddetta ‘fascia rossa’, già osservate poche settimane fa sull’intero territorio regionale, a decorrere dalle ore 18 di domani mercoledì 17 febbraio". 

Zona rossa: cosa cambia

Ci si potrà spostare da e per Castrezzato per motivi di salute, lavoro o situazioni di necessità; consentito anche il rientro al domicilio o residenza. Per quanto riguarda le scuole, è sospesa l'attività in presenza in scuole primarie e medie; studenti e docenti non potranno spostarsi verso scuole di altri Comuni. Sono sospesi anche i servizi e le scuole per l'infanzia. Per quanto riguarda le attività commerciali, sospese quelle in sede fissa ad eccezione di attività di vendita di generi alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari e attività di vendita di generi di prima necessità. Chiusi i mercati, ad eccezione della vendita dei beni alimentari. Stop a bar e ristoranti, che potranno fare asporto o consegne a domicilio.

Scuole chiuse già da un mese

A ben vedere, il sindaco di Castrezzato Giovanni Aldi aveva adottato misure da “zona rossa” già da un mese. L' 1 febbraio aveva infatti firmato l'ordinanza con cui chiudeva tutte le scuole, dall'infanzia alle superiori, nonché i parchi, con effetto fino al 14 febbraio. L'ordinanza era stata poi prorogata fino al 28 febbraio, un tempo superiore a  quanto previsto dall'ordinanza regionale. Non solo: il 16 febbraio, lo stesso Aldi aveva firmato un ulteriore provvedimento, un'ordinanza contingibile e urgente in materia di tutela della Salute Pubblica in spazi aperti al pubblico. Per evitare gli assembramenti, il provvedimento vieta di "riunirsi in due o più persone mantenendo una distanza inferiore a metri 2 l'una dall'altra; consumare cibi o bevande, nonché fumare sigarette o simili, in presenza di più di due persone, comunque mantenendo una distanza non inferiore a metri 2 l'una dall'altra in quanto non verrebbe indossata correttamente la mascherina; consumare cibi o bevande, nonché fumare sigarette o simili, ad una distanza inferiore di metri 10 dall'ingresso dei pubblici esercizi e degli esercizi commerciali per evitare l'intralcio alle persone in transito". 

Scontro sui dati, il sindaco: "Provvedimento su dati vecchi"

L'andamento epidemiologico nel Comune franciacortino si è aggravato nelle ultime settimane, per effetto della circolazione della variante inglese del virus, come già era accaduto in altri Comuni della Bassa Bresciana (tra tutti  Corzano, per i quali pure era stata ventilata l'ipotesi della zona rossa). Nell'ultima settimana si sono registrate 137 positività, molti dei quali legati alle famiglie di studenti, che hanno portato a 580 i casi da inizio emergenza, su una popolazione di 7.500 persone; sono 4 le persone in ospedale, non in gravi condizioni. Tuttavia, il sindaco Aldi ha sottolineato che negli ultimi giorni la circolazione del virus ha ridotto la sua velocità: lunedì si sono registrati 10 positivi, 11 domenica, 15 sabato, contro la media di 20-26 casi rilevati la scorsa settimana. "L'ho fatto presente al presidente della Regione Attilio Fontana – ha spiegato Aldi – i numeri si sono ridotti rispetto alla settimana precedente, il provvedimento è stato assunto sulla base di dati vecchi. Credo che le restrizioni che avevo già adottato sarebbero potute bastare. Mi rimetto ovviamente a quanto decidono le autorità, ma mi spiace soprattutto per le attività commerciali che hanno già pagato un prezzo alto". 

I commercianti

Sono proprio gli esercenti i più penalizzati dal provvedimento regionale. "Siamo dispiaciuti – spiega Emanuela Botturi, del Caffè dei Portici - le nostre attività stanno pagando molto, anche se tra la situazione attuale e la zona rossa non cambierà molto. Con circa 400 persone a casa su 7mila abitanti, il paese si è già svuotato, già ora non passa nessuno". Resta la rabbia per il mancato coordinamento sui tempi con cui è stata comunicata la notizia, piombata come un fulmine a ciel sereno alle 20,30 di lunedì sera. "In una situazione così grave, non c'è concertazione – sottolinea Botturi – oltre tutto le scuole erano già chiuse, le restrizioni del sindaco potevano essere sufficienti". Tra i commercianti serpeggia poi un dubbio. "Se guardiamo ai dati percentuali – sottolinea Botturi – a Castrezzato i contagiati sono il 5%, mentre a Corzano una decina di giorni fa era il 10%. Su quale base per noi è stata decisa la zona rossa?". 

Responsabilità collettiva

C'è anche chi evidenzia che se si è arrivati a questo punto è colpa di comportamenti poco responsabili. "Quando eravamo in zona rossa come tutta la Regione – racconta Simona Saronni, parrucchiera – si registravano comportamenti da zona gialla. In tanti hanno abbassato la guardia. Non voglio accusare nessuno, è una questione di buon senso: dobbiamo imparare che le regole vanno rispettate e che se qualcuno le trasgredisce ciascuno di noi deve farlo notare, perché da questa situazione ne usciamo solo tutti insieme". Come parrucchiera, Saronni non dovrà chiudere perché rientra nei beni di prima necessità: "Ma sono solidale con i colleghi che dovranno abbassare le saracinesche. Se avessi potuto, mi sarei autosospesa come segno di solidarietà". Per Saronni, la zona rossa potrà aiutare a uscire dalla spirale dei contagi. "Per me non è stata una doccia fredda, mi aspettavo anzi un lockdown come quello di Codogno. Dispiace però vedere che in altri paesi ci insultano come fossimo untori. Siamo tornati alla caccia alle streghe di un anno fa". D'altra parte, Castrezzato potrebbe non essere l'unico Comune bresciano in zona rossa: la Regione non ha escluso che altri limitrofi potrebbero vedersi applicati lo stesso provvedimento.