Castelletto di Leno: il restauro della chiesa è ricco di sorprese

Iniziati i lavori per riportare la navata all'originario splendore

I lavori di restyling

I lavori di restyling

Castelletto di Leno - Dopo l’impegnativo intervento che ha riportato al suo originario splendore il presbiterio, ha preso il via il restauro della navata della chiesa parrocchiale di Castelletto di Leno. Un lavoro di indubbio rilievo, che è stato affidato allo staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti e che viene seguito dalla dottoressa Mara Micaela Colletta per conto della Soprintendenza di Brescia, mentre l’architetto Raffaella Giaretta è il direttore dei lavori. In parallelo con la ripresa dell’intervento, guidata dal parroco don Gianluca Loda, è ripresa anche la “corsa della generosità” necessaria per riuscire a portare a termine questo importante intervento anche dal punto di vista economico.

Un vero e proprio tam tam che coinvolge non solo i parrocchiani della frazione di Leno, ma anche le persone che hanno a cuore quello che si sta rivelando sempre più un punto di riferimento per la storia dell’arte sacra bresciana (e non solo). Proprio in questi giorni, in effetti, mentre si trovava a casa per riordinare i documenti del padre Vittorio, artista bresciano di assoluto rilievo del Novecento, il figlio Gianluigi Trainini ha ritrovato un bozzetto originale del secolo scorso, realizzato di proprio pugno dal padre, dal quale risulta in modo chiaro che una figura illustre come Trainini avrebbe dovuto affrescare la Chiesa della Trasfigurazione di Castelletto di Leno. Come spesso capita in simili circostanze, all’epoca non si riuscì a passare dal contatto all’accordo, tanto che lo stesso Trainini ha apposto sul bozzetto un più che eloquente “Non approvato”, scolorito dal tempo, ma di grande interesse per la storia dell’arte sacra. In seguito gli affreschi contenuti nell’interno della chiesa sono stati realizzati da un altro nome illustre dell’arte bresciana (e non solo) come Pietro Milzani. Proprio da uno degli affreschi finiti sotto la lente del restauro è emersa un’altra curiosità visto che non solo porta la firma dell’autore come tutti gli altri, ma presenta la doppia firma dell’artista che lo ha dipinto e del muratore che ha realizzato la parte muraria della Parrocchiale. Per quel che riguarda, invece, il restauro della navata che è partito in questi giorni, Leonardo Gatti ha sintetizzato il lavoro da portare a termine: “Si tratta di un lavoro più complicato rispetto a quello, non certo facile, già fatto nel presbiterio. In effetti ci sono danni maggiori dovuti ad importanti infiltrazioni di acqua piovana. Si è sollevato l’intonaco e la stessa sorte è toccata alle cornici in stucco. Inoltre si è formata una patina nera che ricopre tutta la superficie. L’impianto decorativo è compromesso a tal punto che la stessa “lettura” è assai problematica. In ogni caso siamo pronti ad utilizzare le tecniche più innovative ed evolute per riportare questa bellissima Chiesa al suo splendore originario”.