Donna uccisa a martellate a Castegnato: "Ho perso due amiche per la violenza degli uomini"

Il racconto di Alessandra dopo il brutale delitto di Elena Casanova: "Mi hanno portato via un altro pezzo di cuore". Prima era toccato a Francesca Fantoni

Elena Casanova uccisa dall'ex a martellate

Elena Casanova uccisa dall'ex a martellate

Castegnato (Brescia) -  «È la seconda amica che mi viene portata via in questa maniera. Ma che cosa sta succedendo?!". Alessandra, nome di fantasia, è letteralmente sconvolta. In meno di due anni ha perso due carissime amiche, trucidate da uomini: mercoledì sera, a Castegnato, Elena Casanova, 49 anni, ammazzata a martellate sotto casa dall’ex, Ezio Galesi, dieci anni di più, che poi ha atteso i carabinieri davanti al cadavere fumando una sigaretta. Il 25 gennaio 2020, invece, Francesca Fantoni, la 39enne di Bedizzole affetta da un lieve ritardo mentale picchiata a sangue, stuprata e strangolata nel parco pubblico del paese dal conoscente Andrea Pavarini, in primo grado condannato all’ergastolo. Storie diverse, ma con un unico filo rosso: la violenza brutale e l’incapacità degli uomini di accettare che le donne si autoderminano.

«Mi hanno portato via un altro pezzo di cuore. Non può essere vero, non posso credere che qualcuno abbia potuto spegnere il suo sorriso" dice disperata Alessandra. Operaia all’Iveco, interessi per la storia e l’arte, ambientalista attiva, Elena aveva alle spalle un matrimonio naufragato da cui era nata una figlia, Alice, 17 anni, che viveva con lei. «Era forte , coraggiosa, una mamma amorevole, molto dedita alla figlia – continua l’amica -. La sua passione era viaggiare dappertutto. Prima del Covid aveva iniziato a portarla con sé. Non la vedevi mai triste. La separazione per lei era stata traumatica, aveva avuto una bella batosta dal marito, ma si era tirata su le maniche e aveva voltato pagina per amore di Alice. Non aveva mai odiato il marito, era una donna fantastica, oltre che un’amica vera, quasi una sorella, sempre pronta a dare una mano e a dire parole piene di affetto".

Cinque anni fa, a una cena degli alpini, Elena aveva incontrato Ezio, con cui sembrava essere nato un amore. Anche lui, alle spalle, un matrimonio finito, due figli. Anche lui operaio metalmeccanico (alla Mec Work). La storia però tra i due non era durata a lungo, si era spezzata dopo la convivenza a casa di lei in occasione del lockdown di marzo 2020. Elena aveva parlato poco in giro delle ragioni della rottura. Lui inizialmente l’aveva seguita, chiamata e tampinata e lo scorso gennaio era arrivato persino a tagliarle le gomme dell’auto. Però da qualche tempo sembrava essersi placato, tanto che la 49enne non aveva mai chiesto aiuto ai carabinieri. «Era molto riservata – spiega Alessandra -. Chissà che cosa aveva dentro. Per non destare preoccupazioni probabilmente non diceva niente a nessuno. So che era un anno che andava avanti questa cosa, ma non pensavo fosse così grave, nessuno si poteva immaginare un epilogo del genere. Quello che più mi fa arrabbiare è che è una tragedia che poteva essere evitata: al primo cenno di squilibrio, alla prima telefonata, queste persone devono essere prese e portate in strutture dove si possano educare. Invece così questo brutto vigliacco ha distrutto due famiglie".