Caso Bozzoli, un'ex fidanzata rivela: "Giacomo voleva uccidere lo zio"

Giallo di Marcheno, la ragazza sentita in incidente probatorio: "Cercava il delitto perfetto"

Ricerche dell'imprenditore scomparso

Ricerche dell'imprenditore scomparso

Brescia, 19 aprile 2018 - In aula, davanti al gip Lorenzo Benini, ha ripetuto ai sostituti procuratori generali Marco Martani e Silvio Bonfigli quello che in tre occasioni, tra il 2015 e la fine dello scorso anno, aveva dichiarato ai carabinieri che indagavano sulla scomparsa di Mario Bozzoli: «Sono stata fidanzata con Giacomo fino al 2011 e mi aveva detto che i suoi rapporti con lo zio non erano buoni. Avrebbe voluto ucciderlo, ma per farlo serviva il delitto perfetto». Jessica, ragazza bergamasca di 27 anni , è stata la fidanzata di Giacomo Bozzoli, nipote di Mario Bozzoli, uno dei quattro indagati per l’omicidio e la distruzione del cadavere dell’imprenditore di Marcheno.

Con lui, nel registro degli indagati sono finiti anche il fratello Alex e due operai della fonderia del mistero di Marcheno, Oscar Maggi e Aboagye Akwasi. La ragazza per un’ora è stata sentita in incidente probatorio, per “cristallizzare” davanti a un giudice la propria testimonianza. «Sembra che il progetto omicidiario durasse da 10 anni», si sono lasciati scappare ieri gli inquirenti, al termine dell’udienza. La giovane ha raccontato anche di quando ha scoperto della scomparsa di Mario Bozzoli: «Mia madre mi aveva detto che era sparito il papà di Giacomo – ha ribadito davanti agli avvocati di tre degli indagati (per Oscar Maggi, a causa di un nuovo errore di notifica, è stato chiesto lo stralcio per questo esame) – Quando poi mi ha richiamato per dirmi che si trattava dello zio, ho deciso di contattare i carabinieri». Il 10 ottobre 2015 Jessica ha raccontato ai militari dei pensieri omicidiari dell’ex fidanzato, descrivendolo come una persona violenta. «Una volta mi ha fatto finire all’ospedale» aveva spiegato. La testimonianza ha soddisfatto gli inquirenti, così come le perquisizioni eseguite martedì, quando Guardia di Finanza e carabinieri sono entrati sia nella nuova azienda dei Bozzoli, a Bedizzole, sia nelle case dei due nipoti di Mario e in quella di Oscar Maggi. Tanta la documentazione portata via dai militari, che hanno sequestrato anche computer e telefoni cellulari. Ma il lavoro della Procura generale non è finito. Il procuratore generale Pierluigi Maria Dell’Osso è pronto ad avocare a sè anche altre due inchieste che vedrebbero coinvolti i Bozzoli e sulle quali per il momento resta il più stretto riserbo.

Proseguono inoltre le nuove indagini sulla morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Bozzoli scomparso una settimana dopo il titolare e ritrovato morto avvelenato a Case di Viso, in Valcamonica. Dopo avere avocato a sé anche questa indagine, il Procuratore generale ha ricevuto ieri i legali delle sorelle di Giuseppe Ghirardini, gli avvocati Maria Costanza Rossi e Sebastiano Lorenzo Sartori: a loro ha ribadito che le due vicende sono collegate e che nei prossimi giorni potrebbero esserci nuovi sviluppi.