Nuvolera, resta in carcere il 34enne che ha minacciato col fucile la famiglia

Disposta la custodia cautelare per l'uomo che ha anche dato fuoco a due veicoli del fratellastro

L'incendio a Nuvolera appiccato dopo la lite in famiglia (foto LaPresse)

L'incendio a Nuvolera appiccato dopo la lite in famiglia (foto LaPresse)

Brescia, 8 settembre 2018 - Resta in carcere Nicola Alberti, il 34enne che mercoledì pomeriggio ha fatto irruzione nella case del padre a Nuvolera e dopo una accesa e violenta lite con il fratellastro avrebbe minacciato con un coltello e un fucile i familiari presenti. In preda all'ira l'uomo si era poi diretto nel cortile della casa e lì aveva dato fuoco a due mezzi, una autovettura e un furgone, di proprietà del fratellastro. Il fumo sprigionatosi dall'incendio era entrato nell'abitazione intossicando lievemente la nonna dell'uomo. Alberti, padre di due bambine, si era poi allontanato andando a cosegnarsi ai carabinieri.

Nel frattempo da Brescia erano arrivati i reparti speciali dell'Arma preoccupati che il 34enne potesse tenere in ostaggio i familiari e magari perdere la testa. Alberti, accusato di minacce oltre che di incendio e detenzione di arma da fuoco, era stato arrestato in tarda serata e condotto in carcere a Brescia. Il gip Alessandra Sabatucci non ha convalidato l'arresto, ma ha disposto lo stesso la custodia in carcere in attesa che l'uomo chiarisca i motivi e la dinamica della lite in cui è pure lui rimasto ferito al volto. "Ho sbagliato, mi spiace per quello che ho fatto - ha spiegato Alberti nel corso dell'interrogatorio di convalida in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere - Sono pronto a risarcire i danni che ho provocato".