Calcinato, l'allevatore: "Regalo i miei capretti agli animalisti"

Pasqua, offerta per superare le polemiche

Giovanni Battaglia con uno degli animali del suo allevamento

Giovanni Battaglia con uno degli animali del suo allevamento

Calcinato (Brescia), 3 aprile 2019 - Arriva la Pasqua e, come ogni anno, le associazioni animaliste lamentano l’uccisione di migliaia di capretti e agnelli, che andranno a comporre il pranzo o la cena delle feste. A Calcinato un allevatore ha deciso di regalare cinque piccoli di capra maschio ad altrettante persone che gli garantiscano di prendersene cura e tenerli come animali domestici, a casa loro. "Allevare caprini è l’attività della mia famiglia da diverse decine di anni – spiega Giovanni Battaglia, titolare dell’azienda Bontà Caprina – e nel periodo pasquale commercializziamo il capretto da cucinare. Ne vendiamo un centinaio, tutti i maschi. Nessuna femmina, invece, va al macello, poiché nel tempo faranno altri piccoli e poiché ci offrono latte prezioso, che diventerà formaggi, yogurt e persino gelato, utilissimi, tra l’altro per chi ha intolleranze. Per noi non sarebbe possibile tenere anche 100 maschi. Però capiamo le persone che la pensano diversamente e che non mangiano carne. Per questo motivo i primi cinque di loro che si presenteranno nel nostro punto vendita di Calcinato assicurandoci che cureranno gli animali con amore e dedizione li riceveranno in omaggio. I capretti hanno circa due mesi e sono davvero molto belli. Cresceranno sani e forti".

Quella del capretto pasquale nel Bresciano è una tradizione. Nel passato si mangiava per l’impossibilità di avere greggi composti in uguale misura da maschi e femmine, poiché i maschi hanno un’indole forte e spesso indomita e difficilmente convivono con molti esemplari del loro stesso sesso. Per le aziende agricole, oggi, vendere i capretti rappresenta un momento importante per il bilancio, dato che il lavoro è duro e i proventi spesso sono scarsi, anche a causa di lungaggini e difficoltà burocratiche.

«Giovanni Battaglia è un nostro associato – spiega il presidente di Copagri Brescia Alessandro Baronchelli – la sua è una azienda tenuta ottimamente e gli animali vengono rispettati. Noi capiamo le ragioni di chi non si alimenta di carne e anche di chi è contrario all’allevamento. Ma questo è il nostro lavoro. Meglio teniamo i nostri animali, meglio vivono. Non abbiamo alcun interesse nel farli soffrire. Speriamo che questo piccolo gesto pasquale possa essere un modo gradito per dimostrare che siamo dei lavoratori e che anche per noi gli animali sono molto importanti. Senza loro non potremmo lavorare e non potremmo crescere i nostri figli".