Brescia, cantieri stradali lumaca: il conto degli albergatori

Esercenti gardesani contro la Provincia dopo il lungo stop alla Forra, chiedono i danni

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di Federica Pacella

Troppe perdite causate dalla lunga chiusura della strada della Forra: otto tra ristoranti e alberghi di Tremosine del Garda fanno causa alla Provincia per il "mancato tempestivo intervento di manutenzione". L’atto è stato notificato al Broletto da ristorante La Forra, Plus Market, Stella d’Oro, ristorante Brasa, Hotel Miralago, Residence delle Rose Ristorante Pizzeria Presè, Trattoria Nai, Hotel Santa Lucia, rappresentati e difesi dall’avvocato Domenico Bezzi.

"Avevamo fatto una prima richiesta di risarcimento danni alla Provincia ma ci è stata rifiutata – spiega Moreno Zocchi, titolare del ristorante La Forra e presidente dell’Associazione Strada della Forra -. Per questo, abbiamo deciso di fare causa. Io personalmente sono rimasto chiuso un anno, senza ricevere nessun aiuto da nessuno. In compenso ho pagato Tari e Imu". La sua stima dei mancati corrispettivi di un anno è di circa 230mila euro, a cui si aggiungono le perdite calcolate dalle altre attività che, seppur rimaste aperte parzialmente, non hanno lavorato a pieno regime per un fatto non dipendente dalla loro volontà.

La strada panoramica è uno dei percorsi più suggestivi del Bresciano, che ha conquistato anche personaggi del calibro di Winston Churchill e che ogni anno attrae migliaia di turisti. La chiusura era scattata a dicembre 2020 a causa di una frana, mentre la riapertura è arrivata il 26 maggio scorso, dopo un iter che si è incagliato tra ‘no’ della Soprintendenza al progetto della Provincia e mancanza di materie prime. "La Provincia è stata in grado di gestire un intervento di oltre 4 milioni di euro – replica il presidente Samuele Alghisi - partendo da una cifra stimata intorno ai 2. Questo significa che sin dal giorno della frana sono stati coordinati ed eseguiti gli interventi, tenendo conto dei vincoli posti dalla Sovrintendenza. Abbiamo ottenuto un grande risultato di messa in sicurezza di un patrimonio di tutti i bresciani. Non discutiamo le ragioni che hanno portato l’associazione, che peraltro è sempre stata coinvolta e messa al corrente di tutte le fasi, a percorrere le vie legali, ma ritengo che nulla possa essere contestato agli uffici provinciali, che hanno lavorato ogni giorno per restituire la strada ai cittadini, alle aziende locali e ai turisti nel più breve tempo possibile".