Caffè stupefacente Chili di cocaina smerciati dal bar

Centrale del traffico un esercizio pubblico di Travagliato

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di Beatrice Raspa

Quasi sedici chili di cocaina sequestrati in un anno e cinque persone arrestate - tre albanesi e due italiani, di Verona e Bologna - in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare e altre tre in flagranza. Sono i numeri di ‘Cristallo’, operazione antidroga della Mobile e del pm della Dda Paolo Savio. L’indagine è nata dall’arresto nel dicembre 2018 di un marocchino di Bedizzole con un chilo di coca. E’ stata ripercorsa la ‘filiera’ dello stupefacente e scoperto che a rifornirlo era stato un grossista albanese gestore di un bar nella piazza centrale a Travagliato, luogo ritenuto la centrale di smistamento della coca (la titolare è la moglie dell’arrestato al momento non coinvolta dall’indagine). "Per prendersi un caffè al bar in questione, c’era chi arrivava anche da Verona – ha spiegato il dirigente della Mobile Roberto Di Benedetto – Siamo certi che quelle trasferte nascondessero l’acquisto di centoduecento grammi di droga al mese". Uno degli acquirenti - il veronese - è stato bloccato in flagranza dopo aver comprato un etto di sostanza da smerciare sulla piazza veneta. Sono almeno sette le ‘pause caffè’ al bar di Travagliato a lui contestate.

Il monitoraggio (cruciali le intercettazioni) ha condotto gli uomini della Questura a un altro albanese di casa a Castegnato, a sua volta in cella in seguito all’ordinanza. Nell’aprile 2019 il barista-trafficante ha consegnato 11mila euro al connazionale in cambio di due etti di coca. Mesi dopo, a novembre, il primo ha adottato una stretegia più prudente: ha demandato un intermediario, un terzo connazionale pizzicato in flagranza sempre a Roncadelle con 214 grammi di coca nelle mutande. I poliziotti si sono messi sulle tracce anche degli importatori. Sotto la lente è finito un 55enne bolognese incensurato: il 20 maggio 2019 a Cologno Monzese è scattato l’arresto in flagranza di un automobilista albanese che aveva appena prelevato dal bus del felsineo in questione un trolley con 15 kg di coca. "Quel pulmino ha compiuto almeno altri cinque viaggi analoghi – ha concluso Di Benedetto – per un totale di 90 kg di coca. Coca di certo destinata in parte anche nel Bresciano".