Bruciata viva, oggi l’autopsia Per il marito è stato un suicidio

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È in programma oggi all’ospedale Gaslini di Genova l’autopsia su Mina Safine, la 45enne originaria del Marocco che secondo l’accusa è stata bruciata viva dal marito al culmine di una lite in casa. La donna è morta domenica scorsa appunto nel centro grandi ustionati del capoluogo ligure mentre il consorte, Abderrahin Senbel, connazionale di 55 anni a sua volta lievemente ustionato, si trova piantonato all’ospedale Civile (nella foto) e risponde di omicidio.

Marito e moglie, lui addetto alle pulizie, lei badante, nessun figlio, entrambi all’apparenza integrati, una settimana fa avevano avuto un violento diverbio per questioni da chiarire nel loro appartamento in via Tiboni a Brescia. I vigili del fuoco avevano trovato la signora in corridoio con gli abiti in fiamme, ed era stata proprio lei, poco prima di entrare in coma, a puntare il dito contro il marito. Ma Senbel, cui ieri l’avvocato Luigi Farriello ha dato la notizia della morte della moglie, nega. Per lui la donna avrebbe fatto tutto da sola: voleva suicidarsi in preda a una crisi depressiva. E ci sarebbe riuscita.

B.Ras.