Bresciano rapito fra Turchia e Siria: "Stato italiano vuole farmi morire qui"

La madre di Alessandro Sandrini, 32 anni, ha ricevuto una nuova telefonata dal figlio scomparso nel nulla un anno fa durante un viaggio

Alessandro Sandrini, bresciano scomparso in Siria

Alessandro Sandrini, bresciano scomparso in Siria

Brescia, 24 gennaio 2018 -  La madre di Alessandro Sandrini ha ricevuto una nuova telefonata dal figlio, scomparso nel nulla un anno fa durante un viaggio in Turchia e che riferisce di essere stato sequestrato. Si tratta del quarto contatto telefonico dopo quello del 19 ottobre, del 3 e del 22 dicembre scorsi. "Lo Stato italiano non sta facendo nulla per me e vuole farmi morire qui", ha detto Sandrini, 33 anni, alla madre nel corso di una chiamata domenica sera durata sette minuti. Sandrini ha chiesto poi alla madre un indirizzo mail sostenendo che i sequestratori sarebbero pronti ad inviare un video.

La telefonata è partita da un numero che ha agganciato una cella siriana ed è stata confermata dagli inquirenti che stanno lavorando al caso. La Procura di Brescia e la Farnesina sono in contatto con la madre del bresciano da un anno dopo la denuncia di scomparsa depositata dalla donna. Il giovane era partito per una vacanza ad Adana, 180 chilometri da Aleppo, il 3 ottobre 2016 e sarebbe dovuto tornare in Italia sette giorni dopo. Viaggio, albergo compreso, interamente pagato in Italia prima della partenza. Per oltre dodici mesi non ha mai chiamato a casa. "Mi hanno sequestrato il secondo giorno di vacanza. La sera mentre ero in strada a piedi", ha detto aggiungendo: "chi mi tiene sotto sequestro parla arabo e quando mi porta da mangiare ha il volto coperto. Non ce la faccio più".