Omicidio Fantoni, Pavarini a sorpresa: "Non ho ucciso io Francesca"

Al processo ritratta dopo aver ammesso il delitto

Francesca Fantoni

Francesca Fantoni

Brescia - Colpo di scena in Assise al processo per l’omicidio di Francesca Fantoni, la 39enne di Bedizzole massacrata di botte, stuprata e strozzata nel parco la sera del 25 gennaio 2020. Reo confesso, Andrea Pavarini anche in udienza un paio di mesi fa con dichiarazioni spontanee aveva ammesso il delitto. Ieri invece dietrofront: "Non l’ho uccisa io. Saranno stati i romeni". Sguardo tagliente, il 34enne giardiniere detenuto a Pavia ha spiazzato tutti. "Lei quella sera mi ha chiesto un rapporto sessuale, io ho rifiutato, si è arrabbiata e mi ha dato una sberla. Allora sono andato via". La vittima la conosceva "di vista", "mi chiedeva soldi". "

Non abbiamo avuto un rapporto. A terra ci è finita da sola, non l’ho spogliata". Gli amici di Kekka, invalida al 70% per oligofrenia, hanno raccontato che quel sabato sera Pavarini li aveva seguiti fuori dal bar Le Terrazze, e lei si era allontanata da sola con lui. "C’era un sacco di gente, chi dice il contrario è giuda", ha negato l’imputato, che per l’accusa ha ucciso al culmine di un’avance sessuale respinta. Ad accompagnarlo in piazza era stata Michela, la compagna, che lo aveva atteso per due ore in auto con il bimbo di tre mesi in preda alle coliche. Messo alle strette, ha inanellato "non ricordo".

"La conosci questa?" ha incalzato il presidente Roberto Spanò mostrando una foto della vittima massacrata. "No", la risposta, tremante. E il sangue sulla sua felpa? "Le usciva dalla bocca. Era stata pestata dai romeni". A sua volta affetto da una lieve disabilità intellettiva, il processo si gioca sul grado di capacità di intendere e volere dell’uomo. Ieri, faccia a faccia tra psichiatri. Stando al perito, Sergio Monchieri, Pavarini "ha competenze sufficienti per rendersi conto che l’omicidio è reato". Per Marina Verga, del pm Marzia Aliatis, ha sempre avuto un Q.I. di 60/70, ma i test in carcere hanno rilevato 42: "l’improvviso decadimento fa pensare a un tentativo di mostrarsi poco funzionante per averne un vantaggio"

. Al contrario per Giacomo Filippini, della difesa con Giuseppe Sartori, c’è un vizio di mente: "è invalido al 50%, in una situazione esplosiva reagisce come un bambino che non sa usare un giocattolo e spacca tutto". Ma per il prof. Fausto Manara – parte civile – tale esame "è solo speculativo".