Brescia, 20 casi di variante Delta. L'Ats: "Pochi, ma crescono"

Leggero incremento, situazione costantemente monitorata. Appello ai cittadini: "Il vaccino protegge fino al 96%, fatelo"

Il vaccino resta la protezione più efficace contro il Covid

Il vaccino resta la protezione più efficace contro il Covid

Brescia - Sono una ventina i casi di variante Delta per ora registrati da Ats Brescia, 20 genotipizzati, ovvero riconosciuti attraverso l’analisi della sequenza genetica del virus, e 2 in corso di validazione. Numeri contenuti, che per ora non preoccupano le autorità sanitarie locali, ma la situazione resta costantemente monitorata, anche perché un leggero incremento (seppur nel limite di dati molto bassi su 2mila tamponi tra molecolari e antigenici giornalieri) lo si registra, visto che, al 15 giugno i casi di variante Delta nel territorio di Ats erano stati 15, tutti del mese di maggio.

"I tamponi positivi vengono tutti analizzati per la presenza delle varianti tramite un test di screening simile a quello che viene usato per la ricerca del Sars-CoV2 – spiega Beatrice Boniotti, direttrice del laboratorio Covid dell’Istituto zooprofilattico di Brescia –, nel caso non sia variante inglese (quella nel fratempo divenuta preponderante rispetto alla versione originaria del Covid) – e in tutti i casi previsti dal Ministero, allora si procede al sequenziamento. Il numero di varianti indiane Delta sta aumentando". La diffusione, per ora, viene contenuta con tracciamento e isolamenti, anche se l’arma più efficiente resta il vaccino. "Dagli ultimi dati disponibili – spiega Donatella Albini, medico, consigliere del Comune di Brescia con delega alla Sanità – sappiamo che con il vaccino Pfizer la copertura rispetto alla variante Delta è del 96%, con i due vaccini a vettore virale siamo al 92%". Livelli ben più altri delle prime analisi che indicavano una protezione del 79%. 

Per ora anche nel Bresciano si è già raggiunta una buona copertura di comunità (65% dei residenti con la prima dose), ma preoccupano i 100mila cittadini che ancora non si sono prenotati o non si sono presentati. Nel consiglio di rappresentanza dei sindaci riunitosi in Ats Brescia, si è deciso che i Comuni daranno una mano a promuovere la vaccinazione. Ats ed Asst redigeranno un’informativa, da tradurre in varie lingue (inglese, arabo, ma anche urdu, hindi), che i Comuni diffonderanno tramite i loro canali. "La mancata adesione è trasversale alle fasce d’età – sottolinea Albini –, ma c’è soprattutto da fare promozione nella fascia 12-19 anni, tra cui solo il 38% si è sottoposto alla prima dose: dovrebbero proteggersi prima di andare in vacanza per arrivare a scuola poi completamente immunizzati". Le ferie sono uno scoglio importante: per l’1 e 2 luglio ci sono duemila posti disponibili all’hub vaccinale che ancora non sono occupati.