Braccio di ferro sull’Oglio per le centraline

Legambiente e il Parco hanno presentato ricorso contro le autorizzazioni concesse da Bergamo e Brescia

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Ancora richieste di centraline nel Parco Oglio Nord: altre 3 sono arrivate sul tavolo del presidente dell’ente, Luigi Ferrari. I nuovi progetti si aggiungono ai 5 già presentati negli scorsi mesi, alle 19 importanti derivazioni irrigue presenti, alle 8 grandi centrali idroelettriche e a quella in costruzione tra Torre Pallavicina e Roccafranca. Tutti interventi che si concentrano nei primi 35 chilometri del fiume Oglio, tra Sarnico e Roccafranca. Il Parco Oglio Nord, ente di diritto pubblico partecipato dalle due Province di Brescia e Bergamo, ha già presentato quattro ricorsi al Tribunale delle Acque proprio contro le Province, che hanno autorizzato le centraline a Roccafranca, Pontoglio, Calcio e Urago d’Oglio. "Non siamo contro le fonti alternative – aveva spiegato Ferrari presentando i ricorsi – purché queste attività siano compatibili con il piano del Parco, che è stato approvato anche dalle due Province". L’udienza è stata fissata per il 23 marzo, ma intanto sono arrivate nuove richieste.

"La necessità di far fronte alla crisi energetica e la volontà di accelerare il processo di transizione ecologica puntando sulle fonti rinnovabili, non devono far perdere di vista la tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali", spiega il presidente del circolo Legambiente Valle dell’Oglio Franco Ferrandi, esprimendo una posizione condivisa da Paolo Falbo, presidente del circolo Legambiente Serio Oglio Paolo Falbo. "Si tratta di un vero e proprio assalto delle centraline – continua Ferrandi - che riguarda purtroppo anche il fiume Serio, propiziato da un impiego distorto di contributi agevolati a fondo perduto che rendono profittevoli insediamenti altrimenti non economicamente interessanti". Il tema sarà trattato anche a Roma, grazie all’interpellanza dell’onorevole Devis Dori di Europa Verde al ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

F.P.