Borno, cadavere di donna fatto a pezzi. Paesani sotto choc: "Fatto aberrante"

Mentre la gente non si capacita, le indagini proseguono

Vigili del fuoco e carabinieri

Vigili del fuoco e carabinieri

Borno (Brescia) -  Sette giorni al freddo. Sette giorni all’ombra delle montagne di Borno e della Bergamasca, che hanno vegliato sui suoi resti. Quello che le forze dell’ordine chiedono è se qualcuno ha visto o intravisto qualcosa. Il caso della sconosciuta piena di tatuaggi, smembrata e gettata in un dirupo, avvolta in quattro sacchi neri, è aberrante e la vittima “parlerà“ solo con l’autopsia, in corso ormai da giorni, e gli altri esami al vaglio degli investigatori, che nulla stanno lasciando al caso, uno dei più difficili e contorti degli ultimi anni.

A Borno e nella frazione di Paline, nessuno ha voglia di parlare. "Questa per noi è una delle settimane meno impegantive dell’anno – spiega il signor Mario, di Borno – Non c’è nessuno, in genere. Noi che col turismo lavoriamo e grazie a esso campiamo, in genere viviamo l’ultima settimana di apertura degli impianti come una festa. Per la prima volta dopo tanti anni, non è così. Perché abbiamo perso quella che potrebbe essere una delle nostre figlie, nipoti o sorelle".

Anche a Paline, nella piccola frazione da 70 anime, l’atmosfera è triste. "Nonostante il sole non riusciamo a pensare alla primavera che arriva – dice il signor Giuseppe – I tanti fiori che spuntano, come ogni anno, non fanno che ricordarci quella povera ragazza, che ha trovato la sua ultima dimora tra i nostri monti. Non ci capacitiamo di una cosa simile. Borno è sempre stata un luogo di gioia e vacanze. Forse non molto noto a tante persone, ma amato da chi veniva qui. Parlando coi miei concittadini non riusciamo a trovare un perché di un fatto così aberrante consumatosi tra i nostri monti". Nei prossimi giorni i carabinieri continueranno a visualizzare le riprese delle telecamere di sorveglianza installate sulle strade che arrivano alla Provinciale 5, al confine tra Brescia e Bergamo: un lembo di terra che pare essere stato dimenticato da tutti ma non da chi, con mani impietose, ha lanciato i sacchi che contenevano i resti della donna senza nome. Il più importante giallo vissuto nel Bresciano negli ultimi anni, che vede protagonista una donna ancora sconosciuta, sezionata in quindici pezzi.