Cadavere fatto a pezzi: è di Charlotte Angie, madre e attrice hard. Confessa il vicino

Un gioco erotico finito male. Il delitto commesso a gennaio, il corpo a lungo nel congelatore. Dopo la morte lui usava il suo cellulare fingendo di essere lei

Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie

Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie

Borno (Brescia) - È stato arrestato Davide Fontana, il responsabile dell'omicidio della donna - che ora ha un nome: Carol Maltesi  - ritrovata cadavere, uccisa e fatta a pezzi a Borno, nel Bresciano, una settimana fa. L'uomo ha confessato, ammettendo che addirittura usava il telefono della vittima e rispondeva ai messaggi che le arrivavano, dopo la dua morte. Fontana si sarebbe appropriato del  suo cellulare mantenendo le chat con gli interlocutori della 26enne, spacciandosi per lei e facendo credere che fosse ancora viva. A chi domandava sue notizie l'uomo raccontava che la giovane voleva abbandonare il mondo del porno. Domani alle 10.30 in carcere a Brescia, davanti al gip Andrea Corvi, l'interrogatorio di convalida del fermo di Davide Fontana accusato di omicidio distruzione e occultamento di cadavere. Il 43enne milanese, assistito dall'avvocato Stefano Paloschi, aveva reso un'ampia confessione nella notte. 

Il killer e la vittima Davide Fontana è un 43enne impiegato di banca, amico e vicino di casa della vittima, identificata come Carol Maltesi, 26 anni, in arte Charlotte Angie, residente a Rescaldina - in provincia di Milano - e nota nel mondo dell'hard. Fontana ha confessato l'omicidio durante un interrogatorio nella notte ai carabinieri. Nei suoi confronti è stato messo un provvedimento di fermo per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Ha detto di aver scelto Borno per abbandonare il corpo perché conosceva la zona, frequentata in passato. 

Carol si era diplomata nel 2015 all’istituto tecnico Fiorini di moda di Busto Arsizio. Aveva vissuto con la famiglia  a Sesto Calende dove si era trasferita da ragazza. La madre, malata, abita ancora lì con un nuovo compagno. Il padre abita in Olanda. Il figlio di lei, avuto nel 2016, abita col padre a Verona.

Il gioco erotico finito male Nel corso della sua confessione Davide Fontana ha detto di aver ucciso la ventiseienne Carol Maltesi durante un gioco erotico e di averla colpita con un martello. «Poi non ho più capito nulla» ha aggiunto nelle oltre tre ore di interrogatorio sostenuto nella notte nella caserma dei carabinieri di Brescia prima di essere condotto in carcere. L'uomo ha anche aggiunto di aver comprato un congelatore apposta per nascondere i resti della donna. Congelatore che ha installato nell'abitazione della vittima. 

La relazione Le indagini condotte dai carabinieri sotto la direzione dalla pm Lorena Ghibaudo puntano a chiarire il movente del delitto: sembra che vittima e assassino avessero avuto una relazione, rimanendo però in buoni rapporti anche dopo la rottura. Da mese abitavano nella stessa casa di corte a Recaldina, nel Legnanse, lei al piano terra e lui al primo piano. Carol era arrivata lì nell'estate scorsa, lui qualche mese dopo. Entrambi gli appartamenti sono stati posti sotto sequestro, così come l'auto utilizzata per trasportare il cadavere a Borno. 

L'abitazione di Davide Fontana a Rescaldina
L'abitazione di Davide Fontana a Rescaldina

Il ritrovamento e le indagini Il corpo della donna fu ritrovato da un cittadino della zona: l'uomo aveva notato quattro bustoni neri, di quelli utilizzati per la spazzatura, e insospettito ne aveva aperto uno, rintracciando pezzi di cadavere e in particolare, tra i resti pochi identificabili, una mano femminile. La totale assenza di elementi utili all'identificazione della vittima aveva spinto gli investigatori a pubblicare un comunicato nel quale si descrivevano alcuni tatuaggi ancora parzialmente visibili sul corpo della donna, consentendo ad alcune persone da tutta Italia di mettersi in contatto con i militari per comunicare loro che quei tatuaggi potevano appartenere a una donna molto conosciuta negli ambienti del cinema porno.

L'auto, elemento decisivo Identificata la vittima, i carabinieri hanno quindi accertato che la sua auto era transitata domenica 20 marzo proprio in territorio di Borno, condotta da un uomo che a sua volta era risultato avere la disponibilità dell'auto stessa, in quanto controllato a bordo in precedenti circostanze. Nella giornata di ieri il 43enne si è presentato ai carabinieri per fornire informazioni sulla donna, offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite.

L'uomo, peraltro, aveva una vecchia Clio che però praticamente non usava mai. L'aveva parcheggiata nel cortile interno della casa a corte dove abitava. Usava, come detto, la fiat 500 di lei e ha continuato a usarla anche in questi mesi in cui lei era scomparsa. La parcheggiava sempre dietro in una via limitrofa. L'auto fino al pomeriggio di oggi è rimasta lì parcheggiata. Adesso è stata sequestrata e portata via col carro attrezzi.

L'auto della vittima, posta sotto sequestro
L'auto della vittima, posta sotto sequestro

La confessione Il magistrato e i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l'uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo hanno quindi sottoposto a una serie di contestazioni alla presenza del suo avvocato. Messo alle strette, ha confessato l'omicidio e l'occultamento del cadavere che sarebbe avvenuto lo scorso gennaio, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna. Ha scelto di gettare il corpo di Carol a Borno perché in quel paese aveva trascorso lunghi periodi di vacanza.

"Non era solo una pornostar" “Ho trovato la sua pagina originale, anni di fotografie, di pensieri, di viaggi immortalati col sorriso, un figlio piccolo. Ed è lì che ho capito che Carol Maltesi (sì, si chiama così), dipinta sui giornali quasi in maniera “sporca“, non era solo una pornostar. Era anche una mamma, era anche una ragazza piena di sogni, era anche una viaggiatrice incallita con un viso dolce e sorridente. E visto che le foto messe da praticamente tutte le testate sono solo alcune, ho deciso di “rubarne“ una in particolare, che mi ha stretto il cuore, e di creare un mio piccolo omaggio a questa ragazza che ha avuto la sfortuna di trovare la sua fine sulle montagne che io amo, nei posti che io amo con un mio disegno“. A dirlo è l’illustratrice della Valle Camonica Sara Nicoli ha voluto rendere omaggio a Carol Maltesi.

Il paese sotto choc A Borno e nella frazione di Paline sono state settimane di tensione. "Noi che col turismo lavoriamo e grazie a esso campiamo, in genere viviamo l’ultima settimana di apertura degli impianti come una festa. Per la prima volta dopo tanti anni, non è così", sototlineavano alcuni residenti. "Non riusciamo a trovare un perché di un fatto così aberrante consumatosi tra i nostri monti". 

Il killer e la foto postata «Nato a Milano in Aprile, ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati». Così Davide Fontana, reo confesso dell'omicidio di Carol Maltesi, si racconta sul blog di cucina 'storie di food' da lui gestito. Fontana però aveva anche un altro profilo instagram, sempre dedicato alla fotografia, ma di tutt'altro tipo: solo ragazze, solo mises succinte e atteggiamenti provocanti, solo nomi di fantasia. Tra le ultime foto postate, lo scorso 13 marzo, quando ormai Carol era già morta da mesi, proprio quelle della ragazza, di cui viene fatto il nome d'arte, Charlotte Angie. Proprio sotto queste foto, oggi sono iniziati a piovere insulti contro l'assassino, che qui si presenta così: «Scatto per passione, sperimento, esploro. La banalità mi annoia» e invita a contattarlo direttamente per eventuali collaborazioni.

La passione per la cucina

Davide Fontana era appassionato di fotografia e curava il blog "Storiedifood". Aveva anche un profilo Instagram molto seguito, "Uomo alla coque". Lavora al Banco BPM. "Amo la cucina a 360°, mi diletto ai fornelli - scriveva nella presentazione del blog di cucina - provando e riprovando ricette tradizionali e non, cercando spunti e ispirazione dai migliori chef. La creatività la ricerco nei ristoranti che frequento, sono sensibile al fascino di un piatto che riesca ad abbinare bellezza visiva ad un gusto sorprendente. Appassionato di tecnologia e fotografia, questo progetto nasce con l'ambizione di coniugare tutte le mie passioni, fonderle insieme e cercare (e ricercare) novità e sperimentazioni food".

Nell'articolo "Cadavere fatto a pezzi: è di Charlotte Angie, madre e attrice hard. Fermato il vicino di casa" apparso in data  29.3.2022  al posto della foto di Davide Fontana reo confesso dell'omicidio, abbiamo erroneamente pubblicato due foto che ritraevano l'omonimo sig Davide Fontana, al quale non era riferito l'articolo, che è totalmente estraneo  alla vicenda e che non c'entra nulla con i fatti riportati nel pezzo. Si  è trattato di uno scambio di persona, ce ne scusiamo pubblicamente con il sig. Davide Fontana.