Brescia, cellula anarchica rivendica ordigno davanti alla scuola di Polizia

Cellula anarchica acca (Caa): "Abbiamo attaccato uno dei bracci armati dello Stato"

L'ingresso della scuola di polizia dove è avvenuta l'esplosione

L'ingresso della scuola di polizia dove è avvenuta l'esplosione

Brescia, 5 gennaio 2016 - "Abbiamo attaccato uno dei bracci armati dello Stato. In questa 'scuola' vengono istruiti sbirri di tutta Italia e di altri Stati". Così la Cellula anarchica acca (Caa) ha rivendicato l'ordigno esploso nella notte tra il 17 e il 18 dicembre scorso davanti alla sede della scuola di Polizia di Brescia, annunciando la sua adesione all'internazionale anarchica riunita attorno alla Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale.

La rivendicazione è stata pubblicata in rete su uno dei siti di riferimento degli anarcoinsurrezionalisti e parla di un ordigno composto da «8 kg di polvere»: si tratta, scrivono gli autori del documento, di una «azione simbolica per fare danni materiali» e, per questo, «abbiamo agito a quell'ora» con l'obiettivo di «non fare male a persone indiscriminatamente».

A rivendicare l'ordigno è la "Cellula anarchica acca", una sigla finora mai apparsa, che si definisce "affine" all'internazionale nera e afferma di aderire a "Dicembre nero", la campagna partita dalle carceri greche per fare, scrivevano i promotori, "da detonatore della ripresa dell'insurrezione anarchica dentro e fuori le prigioni". Una campagna che ha visto gli anarchici portare a termine diversi attacchi soprattutto in Grecia ma anche in Messico, Cile, Brasile, Germania.