Brescia, bivacchi e falò notturni al Museo delle scienze

La denuncia della consigliera comunale Gastaldi. "Qualche ora dopo il mio post, qualcuno è intervenuto e ha ripulito"

Tutti identificati i 5 giovanissimi che avevano preso l’area come luogo conviviale

Tutti identificati i 5 giovanissimi che avevano preso l’area come luogo conviviale

Brescia, 4 dicembre 2019 - Avevano portato carne, pane, birra e legna, forse pensando di fare una grigliata sotto le stelle. Sono stati tutti identificati e sanzionati i cinque responsabili, di cui 3 minorenni, che nella notte tra lunedì e martedì, hanno organizzato un bivacco all’ombra del Museo di scienze naturali di via Ozanam. La bravata non è passata inosservata, tanto che le fotografie della sporcizia sono state postate su Facebook da un residente e riprese dal consigliere comunale della Lega Nord Melania Gastaldi. «Mi segnalano questa incresciosa situazione nel giardino del Museo di Scienze – le sue parole – dove periodicamente si riunisce un gruppo di persone a bere, utilizzando questo spazio come se fosse una sorta di bivacco. Chiaramente ho segnalato anch’io (non solo su Facebook) e continueró a chiedermi perché un luogo che dovrebbe essere dedito alla cultura sia lasciato morire così. Dentro e fuori. Che dispiacere. Il famoso rilancio del museo». La stessa Gastaldi ha poi dato conto del fatto che la zona sia stata sgomberata e ripulita rapidamente e si è detta contenta «che l’intervento della Lega sia stato risolutivo. Adesso chiediamo una sorveglianza puntuale su questa zona». Il Museo sconta il problema di essere all’interno di un parco, dove ci sono angoli bui che si prestano ad intrusioni notturne.

«Il controllo c’è – replica l’assessore alla cultura e vicesindaco Laura Castelletti – non è un luogo lasciato al degrado né abbandonato. Solo nel 2019 ci sono stati 7 interventi». Quanto al tema del rilancio, Castelletti assicura che le frequentazioni continuano ad incrementare, anche all’ampliamento degli orari di apertura ed alle attività proposte dalle associazioni collegate al museo. «Stiamo lavorando molto sui contenuti – spiega Castelletti – si continua il rilancio, il miglioramento e la valutazione di percorsi culturali, didattici e scientifici, con sempre nuove proposte. Abbiamo aumentato la presenza di personale, dotandoci anche del responsabile della didattica, la cui assenza aveva fatto perdere la dicitura di museo. Una grande mano ce la sta dando anche la comunicazione, che prima non c’era e che ha fatto lievitare la presenza di bresciani interessati alle attività». Resta il problema dell’inadeguatezza della struttura. Chiusa la pratica dell’agibilità, ora si possono utilizzare solo pochi spazi (off limits anche l’auditorio), tanto che la Loggia ha pensato ad un bando per architetti per ridisegnare gli spazi interni ed utilizzare meglio l’atrio. «C’è l’obiettivo di spostare la sede alla Caffaro – ha confermato Castelletti – anche se il percorso è complesso».