Bimba scomparsa, la Prefettura si arrende: "Per trovarla abbiamo fatto il possibile"

L’attività non si arresta: scendono in campo i volontari per ritrovare la 12enne. L'appello del papà

Walter Togni, referente della prefettura, illustra l’attività svolta 	(Fotolive)SCOMPARSA Iushra Gazi

Walter Togni, referente della prefettura, illustra l’attività svolta (Fotolive)SCOMPARSA Iushra Gazi

Serle (Brescia), 29 luglio 2018 - Da oggi Cariadeghe tornerà a disposizione di chi ama passeggiare. Ieri a mezzanotte sono stati tolti i posti di blocco al parcheggio dei Fanti e degli Alpini. Perché le ricerche straordinarie di Iushra, la ragazzina autistica che si è persa tra i monti di Serle il 19 luglio durante un campo estivo con la Fopab-Anffas, sono terminate. Dell’undicenne del Bangladesh non c’è traccia. Ora la si continuerà a cercare con la Protezione civile di Serle e la gente del posto coordinata dal Comune. «Abbiamo fatto uno sforzo immane, perlustrato l’area interamente, senza esito – ha ripetuto il prefetto Annunziato Vardè –. La delusione è palpabile e comprensibile». I genitori della piccola del Bangladesh non si rassegnano. Mohammed Liton Gazi ha lasciato il campo base a fatica, sostenuto da psicologi e volontari. «Come è possibile che non la trovate?» si è chiesto questo padre forte, calmo e dignitoso, solo poche volte in preda alla disperazione esibita.

La madre  Khanam Must Nurunnahar è rimasta a casa a Brescia con gli altri figli. «Sento che è viva, qualcuno potrebbe averla presa. Continuate a cercare, riportatemi mia figlia, io la aspetto qui». Uno alla volta i mezzi di Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri cinofili, Soccorso alpino e speleo sono scesi. Ieri hanno ripreso la strada per l’Olanda, destinazione Duiven, pure i furgoni con i 12 supercani Reddingshonden. A Facebook hanno affidato un messaggio: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo e auguriamo ai genitori tanta forza. Agli operatori italiani invece di essere più fortunati in ulteriori ricerche».

Fino a stasera rimarrà in quota il presidio dei vigili del fuoco davanti al bar Ruchì. Poi, stop. «Noi però non ci fermiamo, continueremo con i nostri volontari» promette il sindaco di Serle Paolo Bonvicini. L’assenza completa di tracce lo impensierisce: «Carabinieri e procura finora hanno lavorato all’ipotesi prioritaria dell’allontanamento, e ne sono sempre stato convinto anch’io. Ora però penso spesso che forse Iushra abbia incontrato qualcuno nel bosco». Gli investigatori non tralasciano nulla. Approfondiranno anche la posizione di Enrico Ragnoli, 33 anni, serlese, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Il 20 luglio ha detto ai carabinieri di averla notata su una panchina ricavata da un tronco, fuori dall’altipiano, in zona Castello. «Ho cercato di chiamarla ma un rumore forte l’ha spaventata e ha ripreso a correre – ha dichiarato il presunto testimone – .Cercate verso Botticino o la Maddalena».