Bimba autistica Chiesto il processo per la maestra

La Procura dispone il giudizio immediato per l’insegnante accusata di averla maltrattata

Si avvicina il processo per la 33enne collaboratrice scolastica due mesi fa arrestata in flagranza in una scuola elementare della Bassa per presunti maltrattamenti e lesioni aggravate ai danni di un’alunna disabile di 7 anni. La Procura ha chiesto il giudizio immediato e rimane in attesa della risposta del gip per la fissazione della prima udienza. L’indagine del pm Alessio Bernardi, aveva preso le mosse dalla denuncia dei genitori della bimba, affetta da autismo e in difficoltà con la comunicazione. La bambina a gennaio aveva cominciato a loro dire a mostrare segni di disagio e presentava lividi sul corpo di cui non si capiva l’origine, dal momento che la piccola non sa parlare bene. Inoltre non voleva più frequentare la scuola. Chi indaga aveva subito disposto l’installazione di microcamere nascoste nelle aule in cui la bimba rimaneva spesso sola con l’educatrice. Due soli giorni di monitoraggio avrebbero messo in luce scatti d’ira, pizzicotti, schiaffi, botte, strattoni, tirate di capelli e urlate. Di qui il blitz nell’istituto dei carabinieri, che hanno ammanettato in flagranza la maestra tra le lacrime di gioia della bambina. "Sono rimasta scioccata da quelle immagini, io non le avrei mai fatto del male, le volevo bene", l’unica dichiarazione spontanea rilasciata dalla 33enne al gip all’interrogatorio di convalida. L’indagata - ora mputata - tramite l’ avvocato Marco Soldi si è detta innocente. Ha anche chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia al Riesame, stigmatizzando la gravità indiziaria contestata, ma i giudici hanno rigettato l’istanza e confermato i domiciliari. B.Ras.