Brescia, il caso del bidello Gerardo: gli ispettori al liceo Arnaldo

La scuola è finita nell’occhio del ciclone dopo che la preside, Tecla Fogliata, avrebbe ordinato al collaboratore di pulire i vetri della sua auto

La dirigente del liceo Tecla Fogliata

La dirigente del liceo Tecla Fogliata

Brescia - È iniziata ieri l’ispezione al liceo classico “Arnaldo” di Brescia, finito nell’occhio del ciclone dopo che la preside, Tecla Fogliata (foto), avrebbe ordinato al collaboratore Gerardo Petruzzelli di pulire i vetri della sua auto, giovedì 13 ottobre. Una versione smentita sin da subito dalla dirigente, secondo cui Petruzzelli si sarebbe offerto spontaneamente di pulire il parabrezza sporco di resina; tramite il suo avvocato, invece, Petruzzelli ha confermato che lui, quel lavoro che non rientra nelle sue competenze, non avrebbe voluto farlo, tanto che alcuni testimoni lo hanno visto gettare la spugnetta contro il davanzale della finestra, visibilmente contrariato.

Il 14, gli studenti hanno manifestato la loro solidarietà a Gerardo, molto amato, e da quel momento la questione è diventata nazionale, anche per effetto delle reazioni delle Rsu (che hanno chiesto l’intervento dell’Ufficio scolastico provinciale e regionale) e della dirigente che ha alzato i toni (lunedì si è presentata a scuola con gli avvocati) minacciando denunce per 4-5 docenti che, a suo dire, avrebbero strumentalizzato la vicenda perché contrari ad alcune sue scelte gestionali.

"Ho vinto un concorso nazionale, a meno che non ammazzi qualcuno, ma anche se ammazzassi qualcuno, non mi toglie nessuno di qua", si sente in un audio della preside, registrato a sua insaputa dalle telecamere della trasmissione Le Iene. Ora starà all’ispettore nominato dall’Ufficio scolastico regionale cercare di dare un quadro imparziale della situazione. Intanto, nelle scorse ore, i due vicepresidi hanno rassegnato le dimissioni. Ed oggi si attende l’esito dell’assemblea delle Rsu.