Bedizzole, spari e incendio al campo nomadi: agricoltore condannato a 12 anni

Contestato il tentato omicidio aggravato dall'odio razziale per il raid punitivo contro i sinti

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Bedizzole (Brescia), 24 settembre 2020 - Dodici anni per tentato omicidio aggravato dall'odio razziale. A tanto, come aveva chiesto l'accusa, è stato condannato dal gup di Brescia, un agricoltore 62enne che la notte tra il primo e il due gennaio del 2019 aveva esploso alcuni colpi di fucile in direzione di una casetta di un 40enne sinti e diede fuoco a due roulotte dentro alle quali stavano dormendo i genitori del 40enne.

Secondo la ricostruzione, l'uomo aveva agito perché convinto che il gruppo presente nel campo nomadi tra le campagne di Lonato del Garda e Bedizzole, nel Bresciano, fosse stato responsabile di alcuni furti avvenuti nella sua azienda. La contestazione dell'aggravante di odio razziale è scattata perché durante la sua azione più volte l'agricoltore avrebbe inveito contro la famiglia sinti finita nel mirino, insultando la loro origine.