Gottolengo, bimba morta per un'otite: "Vogliamo solo la verità"

I genitori della piccola desiderano sapere cosa sia realmente accaduto. Le perizie: negligenze mediche

I genitori di Nicole Zacco

I genitori di Nicole Zacco

Brescia, 26 settembre 2018 - Chi è responsabile della morte di Nicole, la bambina di Gottolengo stroncata lo scorso 5 aprile a soli 4 anni da un ascesso del cervelletto causato da un’infezione insorta dopo un’otite diagnosticata troppo tardi? Mattia e Alessandra, i genitori della bimba, vogliono saperlo. Perché ogni volta che la vicenda riemerge sentono riaprirsi una ferita mai rimarginata. E' successo anche nelle scorse ore quando sono stati resi pubblici i risultati dell’autopsia.

Le valutazioni dei consulenti incaricati dalla Procura di eseguire l’esame sul corpo di Nicole hanno dimostrato che la piccola poteva essere salvata e che gli errori commessi dai medici sono stati molti. «L’eventuale somministrazione per via orale di un comune antibatterico avrebbe implicato un repentino abbattimento della carica batterica e una ripresa clinica - scrivono il professor Francesco Ventura e la dottoressa Antonella Palmieri nelle conclusioni della loro consulenza analizzando la condotta della pediatra a cui sin da subito i due genitori si erano rivolti.   La condotta del medico è stata superficiale, poco accorta e ha determinato uno sproporzionato ritardo diagnostico-terapeutico, il quale abbatteva pesantemente le probabilità di sopravvivenza della bambina».

Colpe, secondo i due consulenti incaricati dalla Procura, le avrebbero anche i medici dell’ospedale di Manerbio e della Poliambulanza di Brescia, i primi due presidi a cui si era rivolta la famiglia. In entrambi i nosocomi non sarebbero infatti state prescritte visite specialistiche. In questo caso però, come sottolineano i due professionisti genovesi nella loro relazione, «l'inadeguata e negligente condotta medico- professionale non appare però sufficiente per supportare un nesso causale con il decesso in quanto il quadro infettivo sottendeva scarse possibilità di regressione». Nessuna responsabilità o colpa per negligenza ricadrebbe invece sul personale del Civile di Brescia l’ospedale dove Nicole è deceduta dopo essere stata sottoposta a un delicato intervento alla testa. Il pm titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Claudia Moregola, per la morte di Nicole ha iscritto 15 medici nel registro degli indagati. Nelle prossime ore, dopo avere valutato le eventuali osservazioni alla consulenza che depositeranno i difensori di parte, dovrebbe chiudere le indagini e chiedere uno o più rinvii a giudizio. «Aspettiamo come abbiamo fatto per i risultati dell’autopsia -piegano Alessandra, 28 anni, e Mattia, 34 anni, attraverso il loro legale Walter Ventura che anche oggi pomeriggio li incontrerà -. La consulenza accende qualche luce sull’intera vicenda. Il motivo per cui Nicole è morta lo sappiamo, come mai sia successo deve essere chiarito e se ci sono responsabilità è giusto che emergano»<