Bagnolo Mella, bimba investita e uccisa. Il papà: nessuno mi ridarà mia figlia

La piccola è stata falciata sulle strisce da un pirata che si è poi costituito. Il sindaco di Bagnolo Mella: "Non abbiamo memoria di fatti così tragici"

La polizia sul posto

La polizia sul posto

Bagnolo Mella (Brescia), 7 luglio 2020 - «Siamo senza parole, è una tragedia sconvolgente per tutta la comunità. Non abbiamo memoria qui nel passato recente di fatti altrettanto drammatici". Così il sindaco di Bagnolo Mella Cristina Almici commenta il tragico incidente che ha coinvolto Manar Ahmed Sayed, la piccola di 9 anni falciata sulle strisce in centro al paese domenica sera da un Suv che l’ha travolta e uccisa e poi si è dileguato. Il pirata è un 43enne incensurato di Brescia, che si è costituito 12 ore dopo l’investimento, ha ammesso le proprie responsabilità e ora si trova in stato di arresto – ai domiciliari – per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. L’uomo era al volante di una Chevrolet Orlando grigio scuro. Attraversava il paese di Bagnolo e procedeva lungo viale Italia verso Brescia quando alle 23 è piombato addosso a Manar, di origine egiziana, terza di quattro fratelli, illesi per miracolo. La bimba rincasava da una festa di compleanno trascorsa al parco Baleno con i suoi. Portava a mano la biciclettina, accanto alla mamma.

Il primo ad attraversare senza conseguenze è stato il primogenito dodicenne, seguito da Manar e dalla madre, che spingeva un passeggino vuoto, dalla sorellina di sei anni che camminava insieme al padre il quale teneva in braccio l’ultima nata, di pochi mesi. L’auto è piombata sulle strisce in un tratto illuminato e con buona visibilità. Ha falciato la povera Manar, sbalzata a molti metri di distanza con la bici, ha ferito la madre, quindi ha proseguito la corsa come se nulla fosse, il tutto davanti al consorte e ai fratellini atterriti, scampati alla disgrazia. Sul posto si è precipitato in tempi record un medico che vive proprio di fronte al luogo dell’incidente.

Il professionista ha provato a rianimare la piccola ancor prima dell’arrivo delle ambulanze, ma salvarla si è rivelato impossibile. È fuori pericolo invece la madre: in un primo momento la signora appariva in gravi condizioni, ma ieri è stata dimessa dal Civile con una prognosi di sette giorni. Disperato, ieri mattina il padre aveva diramato un appello per avere giustizia: "Nessuno mi ridarà mia figlia ma trovate chi l’ha investita". Quasi in contemporanea il pirata si è costituito in Procura, mettendosi a disposizione del pm Maria Cristina Bonomo. "Ha ammesso le proprie responsabilità e ha risposto a ogni domanda per due ore e mezza", spiega l’avvocato Camilla Noris che lo assiste. Il 43enne è stato sottoposto ad esami per verificare se fosse alla guida sotto effetto di alcol e droga, e si attendono gli esiti. La Polstrada nel frattempo ha sequestrato il cellulare dell’automobilista e acquisito i filmati delle telecamere.