DESENZANO DEL GARDA (Brescia)
UNA SPEDIZIONE punitiva organizzata tramite i social network e il sistema di messaggistica istantaneo Whatsapp. Messaggi in cui si legge: «Andiamo a Desenzano e la mettiamo a ferro e fuoco», «Li ammazziamo tutti» e «li buttiamo nel lago». I protagonisti sono 14 giovani della Bassa bresciana e del Cremonese.
Quattro nordafricani e dieci italiani, che hanno deciso di vendicarsi di un gruppo di coetanei che nei giorni precedenti ha preso in giro uno di loro. I fatti sono accaduti a giugno. Deciso il giorno della vendetta, il branco ha preso il treno e si è recato sul Benaco, in cerca dei nemici. Giunti al parco Maratona i “bassaioli” hanno riconosciuto uno dei “lacustri” che hanno offeso il componente del gruppo.
SI TROVAVA con amici assolutamente estranei alle offese dei giorni precedenti. «I 14 ragazzi, quando hanno riconosciuto il desenzanese hanno deciso di entrare in azione. Dato che hanno notato la presenza di una telecamera di sorveglianza – ha spiegato Bruno Pagani, dirigente del Commissariato di Desenzano – hanno fatto in modo da fare spostare le loro vittime di una trentina di metri, dove non potevano essere filmati». Una volta circondati i desenzanesi, i bassaioli hanno iniziato a insultarli, prendendoli a pugni e a calci.
Non solo: hanno loro sottratto beni personali vari tra cui telefonini, portafogli, denaro e magliette. Siamo risaliti a loro dopo un lungo lavoro di investigazione». Tre dei minorenni sono stati mandati in comunità. Gli altri hanno l’obbligo di permanenza in casa. I quattro maggiorenni hanno invece l’obbligo di dimora nella loro abitazione.
Milla Prandelli