E' morto Azeglio Vicini, ex allenatore della Nazionale: "Ci mancherà molto"

Abitava a Brescia, ma la villeggiatura la passava a Iseo

Azeglio Vicini

Azeglio Vicini

Brescia, 1 febbraio 2018 - Saranno celebrati questo pomeriggio in Duomo nuovo alle 16.30 i funerali di Azeglio Vicini, morto lunedì sera a Brescia: avrebbe compiuto 85 anni a marzo. Il feretro del commissario tecnico degli Azzurri terzi nel mondiale del 1990, quello delle “notti magiche”, prenderà poi la strada della Romagna. Vicini sarà infatti sepolto nella tomba di famiglia a Cesenatico. Brescia e Cesena sono le due città che hanno segnato tutta la vita dell’ex commissario tecnico della nazionale di calcio. A Cesena era nato nel 1933; a Brescia Vicini viveva da 50 anni da quando nel 1966 aveva svestito la maglia delle Rondinelle (55 presenze, 2 reti e una promozione in A). Cesena-Brescia dell’aprile del 2014 è stata anche l’ultima partita a cui l’allenatore (che ha cresciuto la nidiata di campioni formata da Vialli, Maldini e Mancini) ha assistito dal vivo. Alle pendici della Maddalena, Vicini aveva iniziato la sua carriera di allenatore, stagione 1967-1968, prima di entrare a fare parte dei quadri federali. 

A Brescia lo si vedeva, sempre meno negli ultimi tempi, passeggiare sottobraccio con la moglie Ines nei pressi della loro abitazione a Brescia Due. L'ultima apparizione pubblica, circondato dai tre figli e i nipoti, è stata il 30 maggio di due anni quando in Loggia presentò il libro “Azeglio Vicini. Una vita in azzurro” scritto con il figlio Gianluca e la moglie. «Ci ha lasciato una personalità di grandissimo livello – ricorda il sindaco Emilio Del Bono – Il suo stile e i suoi modi garbati ci mancheranno moltissimo».

Ma Mister Vicini aveva un rapporto speciale anche con Iseo avendo una casa in via Duomo. «Lo ricordo molto bene – ha spiegato Adriano Martinelli, titolare della piadineria, che Vicini aveva proprio sotto casa – Era sempre sorridente. Qualche volta è venuto a prendere piadina e bibita da me». Il mister, fino a quando il locale è stato chiuso e poi riaperto sotto altro nome, era solito andare a bere il caffè al Bar Ariston di palazzo Vantini: « Ordinava un caffè veloce – ha raccontato Cristina Pezzotti, titolare con madre e fratello del bar che ora non esiste più – Sempre molto gentile. E’ stato un onore averlo come cliente». Lo stesso vale per Marco Miola, che fino a qualche tempo fa gestiva il negozio di stampe e cornici di fronte a casa dell’allenatore scomparso. «Era una persona stupenda, elegante, cordiale – ha continuato Monica Garavaglia del vicino Centro Corredi – Era nostro cliente da anni, ma anche se non entrava a comperare, passando si fermava sempre a chiacchierare». Ha ricordato Vicini anche Riccardo Venchiarutti, sindaco di Iseo. «La sua presenza a Iseo – ha commentato – è stata una gioia per tutti noi. Lo si vedeva spesso passeggiare sul lungo lago. Agli iseani, come a tutti gli italiani, mancherà molto».