"Avanti Brixia", per ricordare: a Rovato appassionati raccolgono reperti dei due conflitti

Nato dall’iniziativa del rovatese Mirko Marini, che da anni raccoglie reperti della Prima e Seconda Guerra mondiale, studiando i particolari dei due grandi conflitti bellici

Il gruppo di appassionati guidato  da Mirko Marini punta a tenere vivi i ricordi dei due conflitti mondiali

Il gruppo di appassionati guidato da Mirko Marini punta a tenere vivi i ricordi dei due conflitti mondiali

Rovato (Brescia), 25 giugno 2018 - Sono la passione per la storia delle guerre del passato e l’amore per tutti coloro che si sono immolati lungo i fronti nazionali e internazionali che uniscono i membri del gruppo «Avanti Brixia», nato dall’iniziativa del rovatese Mirko Marini, che da anni raccoglie reperti della Prima e Seconda Guerra mondiale, studiando i particolari dei due grandi conflitti bellici. In questo periodo Mirko Marini, che ha attorno a sé un gruppo di appassionati volontari, si sta occupando della Guerra Bianca in Adamello e delle battaglie sui grandi fronti tra cui Piave, Ortigara e Pasubio e più in generale la zona del Carso, in ricordo del centesimo anniversario del termine della Prima Guerra Mondiale. «Il nostro Gruppo nasce a Rovato e raccoglie volontari figuranti da tutto il Bresciano – spiega Marini – collaboriamo attivamente con la sezione Ana di Brescia e con diverse altre realtà associative. Il nostro scopo è non dimenticare il passato. Per esempio, in questi giorni, ci siamo recati sulla prima linea di combattimento tra il parco dello Stelvio a Case di Viso e quello dell’Adamello per ricreare le condizioni di vita dei soldati di cento anni fa».

Tutti gli oggetti che vengono usati sono originali dell’epoca. Le uniformi, invece, sono state ricreate. «Anche se abbiamo anche alcune divise dei tempi – rimarca Marini – abbiamo deciso di utilizzare vecchie stoffe dello stesso tipo di quelle con cui venivano confezionate 100 anni fa. Con esse abbiamo cucito i costumi che portiamo in tutta Italia». Nel gruppo si vedono alpini, ma anche fanti e altri militari. Recentemente i figuranti hanno partecipato all’adunata sezionale Ana di Calcinato dove, dopo 103 anni, si sono riviste le mostrine biancorosse della Brigata Sassari che dal paese dell’entoterra gardesano partirono per l’olocausto del Carso.

In questi giorni, invece il lavoro riguarda l’Adamello, che a breve, il 7 luglio, sarà eletto a Vetta Sacra della Patria. «Nostro scopo – spiega lo storico Sergio Boem, che è uno dei referenti del Gruppo – è ricordare gli eroi senza nome che rimasero sui monti, dove si svolsero tante battaglie. I fatti accaduti un secolo fa sono ancora di una sconcertante attualità. Basti pensare che ieri come oggi si combattono guerre in quota, tra difficoltà indicibili, sia per i soldati di un tempo che per quelli di oggi. Molte sono le cose non note al grande pubblico sulla Grande Guerra. Basti pensare al fatto che quando si dice «avere le palle girate» il riferimento riguarda il modo in cui sul fronte si caricavano i fucili. Con i pallettoni «girati», ovvero messi in modo da essere più lesivi per chi veniva colpito». Le curiosità sono davvero tante. Ancora, nella prima Guerra Mondiale furono introdotte lattine e gavette, che corrispondono alla Razione K di oggi.