Brescia offre asilo politico ad Asia Bibi

La 47enne pakistana, arrestata in patria e condannata a morte per blasfemia, dopo l’assoluzione ha ricevuto pesanti minacce

Asia Bibi

Asia Bibi

Brescia, 12 novembre 2018 - Asilo politico a Brescia per Asia Bibi, la 47enne pakistana arrestata in Patria nel 2009 con l’accusa di blasfemia, già condannata a morte e ora, dopo l’assoluzione in appello da parte della Corte suprema, destinataria di pesanti minacce. Il sindaco Emilio Del Bono si è detto disponibile ad offrirle ospitalità, recependo una sollecitazione inoltrata dall’Ordine degli avvocati bresciani. «Asia Bibi e i suoi familiari corrono un altissimo rischio di essere uccisi da gruppi di fanatici – aveva scritto il presidente, avvocato Luigi Frattini, in una lettera recapitata in Loggia –. Non rimaniamo inerti».

La risposta da parte del sindaco Del Bono non si è fatta attendere: «Mi è parsa una sollecitazione bella e importante da raccogliere subito – ha sottolineato .- Dobbiamo avere il coraggio di dare segnali in controtendenza quando avvertiamo che sono a rischio i principi fondamentali». Porte aperte dunque a Brescia per la cristiana rimasta in carcere per nove anni (e liberata il 31 ottobre), ma anche per i familiari, in grave stato di povertà, e il tutore che se n’è occupato. «Abbiamo preso contatto con l’associazione pontificia, i rapporti sono in corso e vedremo come evolve la situazione – continua Del Bono - Dipenderà dalla famiglia di Asia decidere in quale Paese fare domanda d’asilo. In ogni caso, qualora fosse l’Italia, ribadisco che siamo disponibili e pronti». Per il sindaco l’offerta di accoglienza lanciata è un passo in linea con le scelte intraprese finora: «Noi lanciamo testardamente messaggi che riguardano stranieri come italiani: il “no” assoluto alla violenza, in particolare nei confronti delle donne, il “sì” invece a favore dei diritti fondamentali delle persone».