"Ansh senza dubbio è annegato" Il processo a genitori e bagnini

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"La causa della morte di Ansh è pacifica: asfissia meccanica da annegamento con encefalopatia post anossica". Parola di Mario Astori, medico legale del Civile di Brescia, citato dalla procura come consulente al processo per la vicenda del bimbo di 7 anni annegato il 19 luglio 2020 nella piscina comunale di Lamarmora. Imputati dell’omicidio colposo e dell’omesso controllo del piccolo sono i genitori, il responsabile dei bagnini e un bagnino semplice - gli addetti dell’Europa sporting club, che gestisce l’impianto - in servizio quella domenica pomeriggio.

Della tragica fine del bimbo rispondono altri due bagnini, all’epoca minorenni e imputati in un procedimento connesso davanti al Tribunale dei minori.

Gli addetti più giovani ieri sono stati chiamati a testimoniare ma si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere.

Ansh, di origine indiana, non sapeva nuotare. Quella domenica era al lido di via Rodi con madre, padre e fratello maggiore quando è stato perso di vista ed è scivolato - o si è tuffato, nessuno lo ha visto - nella vasca olimpionica. Per il pm Federica Ceschi poteva essere salvato. Ieri il medico legale non ha quantificato quanto sia durata l’immersione fatale. "Abbiamo escluso che la causa dell’annegamento siano state lesioni, patologie pregresse o attacchi epilettici. Giunto sul posto il medico rianimatore, il bambino non poteva più nemmeno essere trattato con defibrillatore". Si prosegue a febbraio. B.Ras.