Alta velocità, il cantiere supera il Risorgimento

La Soprintendenza: sì al trasloco del monumento dedicato al tenente Toussaint De La Motte, primo a cadere nello scontro che anticipò le battaglie i San Martino e Solferino

La cappelletta del tenente austriaco dà praticamente sul cantiere

La cappelletta del tenente austriaco dà praticamente sul cantiere

Desenzano del Garda (Brescia) - Largo all’Alta velocità. La cappelletta del tenente Touissant De La Motte “traslocherà” di una decina di metri a Est del luogo in cui è stata eretta nel 1859, con vista sul Tav. Si chiude così una vicenda rimasta in sospeso per circa un anno, che ha lasciato nel limbo la cappelletta del tenente austriaco, primo deceduto della battaglia di San Martino e Solferino.

Era il 22 giugno del 1859, infatti, quando De La Motte, tenente austriaco del reggimento ussari Imperatore N°1, rimase ucciso in un conflitto a fuoco tra i bersaglieri franco-piemontesi e lo squadrone di Ussari austro-ungarici, che anticipò la battaglia storica di Solferino e San Martino di due giorni. Fu la madre del tenente, la contessa Isabella Almasy, a voler far erigere, qualche tempo dopo, la cappelletta, nello stesso luogo in cui era stato sepolto il figlio, vicino all’ex stazione di Pozzolengo, oggi località San Martino, frazione di Desenzano. Lì è rimasto su un terreno che prima era di un privato, poi espropriato da Cepav due per la costruzione dell’Alta velocità Brescia-Verona, che passerà proprio nel sito dove sorge la cappelletta.

Cepav due aveva avanzato due ipotesi di trasferimento alla Soprintendenza: spostarlo qualche metro più in là, su terreno di sua proprietà, o mettere il monumento votivo in un’area pubblica di proprietà del Comune, sempre nelle vicinanze del sito originario. Il Comune aveva però definito indisponibile l’area pubblica, indicando una terza opzione, più rispettosa rispetto a quella di lasciare il monumento vicino al treno, ovvero spostare la cappelletta vicino all’Ossario di Solferino, dove sono conservati i resti di tutti i caduti della battaglia. La soluzione era sostenuta anche dalla Società storica di Solferino e San Martino e dai Lions. Per la Soprintendenza, invece, era prioritario mantenere il monumento nell’area originale: da qui la decisione (arrivata tramite autorizzazione del Segretariato regionale del ministero della Cultura) di accogliere la proposta di Cepav due di spostarla lì vicino, in un terreno di sua proprietà che non interferisce con i lavori, seppur con qualche prescrizione. Bisognerà valutare se implementare le opere a verde; inoltre dovrà essere apposta una targa con informazioni storiche sulla cappella e sulla sua posizione originaria. Se durante le operazioni di scavo, da effettuare con cautela, dovessero essere rinvenuti altre eventuali sepolture, la Soprintendenza dovrà essere subito informata.