Brescia, mancano i lavoratori: l’agricoltura fatica e punta sulla tecnologia

Difficile reclutare il personale anche le seconde generazioni di immigrati ora cercano altro Difficoltà analoghe nei settori alberghieri e dell’artigianato tradizionale

Gli agricoltori lanciano l'allarme: manca il personale
Gli agricoltori lanciano l'allarme: manca il personale

Brescia, 3 settembre 2023 – Il lavoro nei campi? Se manca il personale, le aziende si rivolgono alla tecnologia. “Un caso emblematico è il boom di installazione di robot per la mungitura: fino a 10 anni fa, avevano poche aziende con impianti automatici, mentre negli ultimi anni c’è stata una vera e propria escalation – spiega Giovanni Garbelli, imprenditore agricolo e presidente di Confagricoltura Brescia –. Non è solo la volontà di rendere l’azienda più tecnologica, ma la consapevolezza di quanto sia difficile trovare personale che svolga questi lavori”.

In questa stagione nelle campagne lombarde, tra raccolta del mais e vendemmia, si lavora a pieno ritmo, ma si deve fare i conti con la difficoltà di trovare personale. "Per la vendemmia, ormai le aziende del settore vitivinicolo si affidano a cooperative che vanno nell’Est Europa – ricorda Garbelli –. Per gli altri, le difficoltà riguardano tutti gli ambiti, dal lavoro di ufficio a quello di base".

Anche mansioni che un tempo richiamavano lavoratori extracomunitari ora restano scoperte (vedasi la mungitura), perché le seconde generazioni cercano altro. "Eppure parliamo di lavori con buone retribuzioni. Di fatto, siamo nella situazione in cui è il lavoratore che decide dove andare, in base ai benefit che sono extra rispetto allo stipendio. In alcuni ambiti, ad esempio quello della suinicoltura, siamo al punto che ci si ruba i lavoratori l’uno con l’altro”. Così l’automazione diventa un alleato per le imprese. "Molte stanno investendo proprio per questo motivo". Il tema della carenza di personale è trasversale a tutti i settori. "Alla fine si riesce a comporre la squadra – commenta Alessandro Fantini, albergatore e presidente Federalberghi Brescia – seppur con fatica. Il calo demografico è una delle ragioni. A complicare le cose c’è anche la carenza di alloggi, perché quando si trova il lavoratore magari da lontano, poi si fatica a trovare una sistemazione”.

Nell’artigianato non va meglio. "I tempi per le assunzioni si stanno allungando – sottolinea Bortolo Agliardi, imprenditore bresciano e presidente di Assoartigiani –. La panacea non può esser solo la manodopera straniera, perché non è solo questione di numeri, ma anche di formazione e qualità. Bisogna rendere più attrattivi lavori che i giovani non vogliono più fare. La tecnologia può darci una mano in questo, aprendo opportunità per tutti, non solo per chi non ha voglia di studiare. Da una parte i ragazzi e le famiglie devono capire che non ci sono lavori di serie B, dall’altra gli imprenditori devono incentivare i giovani, pagarli il giusto e, se uno vale, anche di più".