Aggredita mentre va a scuola Primi riscontri, genitori in allarme

I carabinieri hanno ascoltato la studentessa e passano al setaccio le immagini delle telecamere

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di Milla Prandelli

I carabinieri della Compagnia di Salò indagano a 360 gradi per fare luce sui fatti accaduti l’altro ieri mattina in Valle Sabbia, dove una giovane di 19 ha raccontato di essere stata aggredita da uno sconosciuto della presumibile età di 45 anni. Se inizialmente si è pensato che la ragazza, avendo perso la corriera per andare a scuola da uno dei paesi vicino a Idro, avesse deciso di tagliare nei boschi, quando si è calmata e i carabinieri hanno potuto parlarle la ricostruzione dei fatti è stata leggermente diversa da quella inizialmente ipotizzata. Non essendo riuscita a prendere il bus, difatti, la ragazza ha raccontato di essersi incamminata a piedi verso l’istituto Perlasca, dove frequenta la quinta superiore. A un certo punto un uomo ha accostato e, sempre secondo la sua versione, le ha chiesto se le servisse un passaggio. La studentessa non ha avuto timori e così ha deciso di accettare, anche perché la persona le sembrava affidabile. Ad un certo punto, però, ha spiegato che si sono manifestate le intenzioni dell’uomo, che ha iniziato a fare allusioni svoltando verso via Fornaci a Idro, dove c’è un fienile abbandonato in cui ha cercato di condurla con la forza. A quel punto la ragazza si è ribellata e ha ingaggiato una colluttazione con l’aggressore, che per intimorirla ha rotto una bottiglia di vetro cercando di sfregiarla. La giovane ha riportato escoriazioni sugli arti superiori, dovuti ai tentativi di divincolarsi dalla morsa dell’uomo. Quando è riuscita a fuggire ha percorso a rotta di collo i 500 metri che la separavano dalla scuola, dove è entrata in lacrime ritrvando un po’ di tranquillità solo quando una insegnante e i compagni si sono fatti incontri. I carabinieri si sono recati al casolare descritto dalla ragazza, dove però non c’era nessuno.

Sono stati trovati alcuni vetri ma non un collo di bottiglia. Intanto a Idro serpeggia la preoccupazione e le famiglie non si fidano a lasciar muovere i figli da soli, specie le ragazze.

Presto le indagini potrebbero arrivare a una svolta, anche se la ragazza ha raccontato di non avere guardato con attenzione il suo aggressore e di non essere, dunque, certa di poterlo descrivere. I carabinieri e la procura stanno battendo tutte le piste e analizzando il materiale video raccolto dalle telecamere presenti nella zona. La speranza quella di riuscire ad acquisire elementi utili per risalire all’aggressore.