Addobbi artigianali, poche luci e niente ghiaccio

Sindaci al lavoro per cercare di salvare il Natale nonostante i costi galoppanti dell’energia elettrica

Sindaci al lavoro per salvare capra e cavoli, ovvero Natale e bilancio, visti i costi galoppanti dell’energia elettrica che incideranno anche sulla bolletta per addobbi e luminarie. A Salò, si sta valutando se spegnere le luci un po’ prima (scelta adottata a Manerbio), mentre è già deciso che la pista da pattinaggio non si farà, visto che richiede un grande dispendio di energia. Desenzano non rinuncerà alle luci, che saranno a led. "Il buio rende drammatica la tristezza", spiega il sindaco Guido Malinverno. Sempre sul Garda, a Limone le luminarie saranno messe solo nel centro storico. "Noi stiamo valutando – spiega il sindaco di San Felice, Simone Zuin - di limitarci al posizionamento degli alberi di Natale addobbati ed illuminati nelle tre frazioni, evitando il posizionamento delle luci natalizie". Anche in Val Camonica, l’albero di Natale addobbato al posto delle luminarie sembra essere un compromesso apprezzato. Lo fanno da anni a Cerveno e ad Artogne, dove si è puntato al risparmio energetico già in tempi non sospetti. "La nostra Proloco abbellisce il paese con manufatti artigianali. Proseguiremo", evidenzia la sindaca di Artogne Barbara Bonicelli. A Corteno Golgi, il Comune ha deciso di evitare le luminarie ed allestire invece un unico albero, ammalato di bostrico per sensibilizzare anche su questo problema. "Se qualcuno volesse seguirci su questa iniziativa – spiega il sindaco Ilario Sabbadini - sarebbe secondo noi un buon modo per far parlare di queste problematiche". Per quanto riguarda Brescia, ancora non si è parlato di razionalizzazioni, ma l’evidenza è che la bolletta per la luce pubblica sta aumentando. Federica Pacella