Aggressione con l'acido: nessun risarcimento per William

L’uomo fu sfregiato il 20 settembre 2012 dall’ex fidanzata 23enne incinta al nono mese, Elena Perotti, e da un amico di lei, il buttafuori Dario Bertelli di MILLA PRANDELLI

William Pezzullo

William Pezzullo

Travagliato, 29 febbraio 2016 - Lo Stato, la politica e gli enti italiani non si stanno prendendo a cuore il caso di William Pezzullo e di tutti coloro che come lui sono stati sfigurati da persone che, seppur riconosciute colpevoli, non li hanno mai risarciti. Nessuno, salvo qualche politico tra cui un onorevole del partito Cinque Stelle, pare interessarsi del benessere di queste persone. Per questo il barista 30enne di Travagliato ha cominciato una lunga e dolorosa battaglia condotta tramite Facebook, dove ha creato la pagina “Io sto con William”, in cui aggiorna gli amici e i sostenitori sul suo stato di salute ma da cui continua anche a tuonare contro lo Stato, che per lui e i suoi familiari “non fa nulla”. L’uomo fu sfregiato il 20 settembre 2012 dall’ex fidanzata 23enne incinta al nono mese, Elena Perotti, e da un amico di lei, il buttafuori Dario Bertelli. I due sono stati condannati a dieci anni di reclusione nel luglio 2013 per lesioni gravissime premeditate. William soffra era di nuovi problemi, tra cui quelli legati ad un occhio. «Qualche giorno fa – spiega Pezzullo - ho cominciato ad avvertire dei sintomi particolari, tipo dei flash improvvisi che hanno causato la comparsa di filamenti biancastri dentro l’occhio. Mi sono allarmato un pochino anche perché ho notato un calo di visione. Mi sono già sottoposto a una visita».

William sembra incrollabile, nonostante i dolori siano continui. Le cure inoltre sono costosissime. Nei prossimi anni dovrà sottoporsi ad almeno 30 interventi. I primi tre hanno un costo di 30.000 euro l’uno. Probabilmente se avesse avuto il suo risarcimento oggi starebbe meglio. Starebbe meglio anche se lo Stato o almeno qualche generoso finanziatore o un istituto di ricerca si sobbarcasse i costi. Per ora ad aiutarlo sono tanti semplici cittadini, che gli inviano offerte e a cui lui continua a dire grazie tramite internet. Da tempo William indossa una speciale maschera che serve a ricostruire i tessuti: la stessa usata dall’americana Katie Pieper che anni fa venne ustionata dall’ex per motivi simili a quelli di William. «Sulla mia pagina ho postato una foto di Katie – rimarca William Pezzullo -. Potete notare i progressi che ha fatto con varie cure mirate! In alto a destra la si vede rovinata all’inverosimile e mai avrei pensato che potesse arrivare a un livello come quello mostrato in basso a destra. Portiamo la stessa maschera, fastidiosa e dolorosa, ma quello è il risultato di anni di sacrificio e di interventi che forse qui in Italia ancora non fanno. Le cure migliori per quanto riguarda noi ustionati sono negli States. Ho calcolato che per curarmi bene dovrei rimanere là per tre anni. Comunque anche in Italia ci sono dei bravi chirurghi».

Qualcuno di questi ultimi, forse, mettendosi una mano sul cuore, potrebbe aiutare lo sfortunato travagliatese facendo gratuitamente quello che lo Stato non fa. «Per curare William abbiamo dovuto vendere la nostra attività di famiglia – dice la madre dell’uomo, Fiorella - La situazione di William non è isolata». L’Italia è infatti l’unico Paese dell’Unione Europea, assieme alla Grecia, ad aver recepito solo parzialmente la direttiva n. 80 del 2004, che prevede l’obbligo per gli Stati membri di predisporre un indennizzo “equo e adeguato”.